Abdelmalek Smari: il poeta della liberta’

a cura di raffaele taddeo

Abdelmalek Smari nasce nel 1958 a Costantina, importante centro culturale e roccaforte della resistenza algerina situato su un altopiano nell’est dell’Algeria: qui si laurea in Psicologia clinica nel 1983. In questa antica città vive e lavora per 7 anni nel campo della sicurezza sul lavoro e in quello della selezione del personale, ma la diversità di vedute, se non i contrasti, con i “capi” lo indurranno ad abbandonare il lavoro. Questo motivo e insieme le turbolenze politiche e civili del suo paese gli faranno fare il grande passo: partire per l’Italia, destinazione Milano. Già qualche anno prima era giunto in Europa, meta la Svizzera, per una specializzazione in psicologia, ma, sfumati presto i suoi risparmi, era dovuto tornare in patria. Giunto a Milano agli inizi degli anni ’90, il lavoro, promesso da un amico che lo aveva invitato, si rivelò essere più che precario, perciò fu costretto a vivere un po’ come il protagonista Karim di “Fiamme in paradiso” per alcuni mesi. Ma la vita difficile e a volte dura non ha piegato la sua fierezza e la fiducia nelle sue capacità e nel prossimo. E’ proprio in questi anni che nasce dalla sua penna, prima in arabo e poi anche simultaneamente in versione italiana, il suo primo romanzo, appunto “Fiamme in paradiso”, grazie all’amicizia con Raffaele Taddeo, presidente del Centro Culturale multietnico La Tenda, e al suo sostegno costante nell’impresa. Sono gli anni in cui da alunno dell’Associazione, frequentata per imparare l’italiano, diventa a sua volta insegnante di alunni stranieri. Sempre in questi anni gli basta avere i soldi per un po’ di carta per scrivere, in tempi diversi, gran parte delle sue poesie , che riceveranno un riconoscimento come opera inedita col premio Lorenzo Montano a Verona. Si cimenta anche nel teatro, ne “Il poeta si diverte” e “L’asino sulla terrazza”, adattamento teatrale dell’omonimo racconto già pubblicato nell’antologia “La lingua strappata”. Questi due testi sono stati rappresentati il primo presso la Biblioteca comunale Dergano-Bovisa e il secondo presso il Teatro I, mentre una sua riduzione teatrale di “Fiamme in paradiso”, pubblicato da Il Saggiatore nel 2000, sarà rappresentata presso il Leoncavallo. Milano con i suoi giardini e la bellezza un po’ sciupata di un’antica nobildonna lo affascina, così come gli incontri e gli scambi sempre più frequenti con gli italiani. “Fiamme in paradiso” intanto ha ricevuto un buon apprezzamento dai critici di molti importanti quotidiani e di alcune riviste, anche specializzate. Nel 2001 ottiene anche il premio Marisa Rusconi. Dopo la pubblicazione del libro, i suoi interventi nelle scuole, nelle associazioni culturali e biblioteche lombarde, nonché nelle università, sono sempre più richiesti e divengono più frequenti. Quindi insegna l’arabo agli italiani estimatori della lingua e alla Polizia di stato e infine approda all’attuale impiego presso la casa editrice Feltrinelli. Da una scelta di racconti inediti dal titolo “I ragazzi dell’Atlantide” nasce il primo nucleo della storia che approderà al suo secondo romanzo “L’occidentalista” pubblicato nel 2008 da Libribianchi. In entrambi i romanzi il protagonista è algerino e lo sfondo della vicenda è la Milano amata e criticata così congeniale all’autore, tanto che sarà annoverato tra gli scrittori milanesi in una lettura di poesie tenuta alla Casa della cultura di Milano. In questi stessi anni scrive spesso agli amici sui suoi temi preferiti: la lingua, la scrittura, la divisione mistificatrice tra oriente e occidente, la storia e la politica. Alcuni scritti sono dei veri e propri saggi che l’autore ha intenzione di raccogliere in un’opera, dopo aver ultimato la stesura del suo terzo romanzo, a cui sta lavorando, con un’ambientazione affatto diversa dai precedenti romanzi: l’Algeria.E’ di questi ultimi anni l’apertura di un blog, che gli permette di trattare un interscambio sugli argomenti a lui più cari e in particolare sull’attualità della vita politica e civile algerina. All’autore è stata dedicata recentemente, nel 2011, una tesi di laurea di un laureando in Lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Milano – Giuliano Buzzao – dal titolo “L’identità della e nella letteratura migrante”.

NDR. Di Abdelmalek Smari pubblichiamo quasi tutta la produzione edita ed inedita, così da offrire agli studiosi un’analisi approfondita della sua personalità artistica. Da tener presente per quanto riguarda Smari è il fatto che salvo per “Fiamme in Paradiso” tutta l’altra sua produzione non ha visto alcun interevento di editing. Pubblichiamo, perciò, come confronto significativo di passaggio dalla prima scrittura in arabo fino alla pubblicazione, alcune pagine del primo romanzo, così da vederne le varianti succedute progressivamente.