Racconti e poesie

Fucilieri vi canto

IN MEMORIA AI FUCILIERI NERI

Poesia scritta all’occasione della commemorazione del 70 esimo anniversario dello sbarco dei fucilieri in Provenza in Francia

Fucilieri dal colore d’ebano, gloria a voi!
Le vostre mani hanno tracciato i cammini della gloria e dai vostri passi
ripartono le lingue
le nostre lingue sempre assetate di cantarvi
di ridarvi il dolce canto che si sveglia in ogni contrada
dell’Africa, la vostra terra il vostro tetto e la vostra dimora
che muoia l’odio, questo odio che ci segue e ci strangola
questo odio che avevate sepolto per l’onore
di una Francia liberata che rifiuta di liberarci
questa Francia che avevate liberato con orgoglio.
Fucilieri,
avevate piegato gli oceani
avevate tenuto la tempesta
avevate aperto i lucchetti
eravate i tifoni
e il vostro lungo cammino ha aureolato di gloria un intero continente
il figlio dalla lingua di sale e dalla memoria fertile vi canta:
nelle vostre tombe ricevete le preghiere che nascono dalle gole
che piangono, i nostri pianti sulle nostre guance magre dai sorrisi spenti
nelle vostre tombe che fioriscano i vostri sacrifici
sì, dico sì!
Voi, avevate liberato la Francia e le sue figlie sono diventate principesse,
le loro madri le regine e i loro figli i principi
soli avevate affrontato i leoni nel freddo come nel caldo
avevate ucciso le pantere che poi avevate sepolto
avevate abbattuto i muri
avevate però costruito le palizzate ancora rette
dalla rettitudine nobile
siete l’arcano che mettiamo per difenderci
Fucilieri, non siete le tigri nate dai fianchi dei leoni?
Non devo battere gli inni celebri?
Non devo svegliare i ritmi e glorificarvi?
Il vostro sangue è nobile, nobile fu la vostra vita
avevate salvato gli orfani, la dignità di un popolo
che mai vi aveva rispettato
un paese che predicava l’uguaglianza e la fratellanza
eravate fraterni e i vostri passi hanno insegnato l’uguaglianza
le vostri mani salvatrici dei versi che contiamo
per ricordare i più bei giorni, le più nobili notti
sotto la neve, sotto la pioggia, nelle acque marine
nella caverne come nelle isole.
Fucilieri, i miei nonni i nostri nonni dal sangue fertile
non siete morti, siete vicini a noi davanti a noi
e la vostra vita come lo specchio che ci guida per sfidare questo vento
che le nostre braccia ancora umiliano, le vostre braccia il nostro cammino
le vostre braccia il nostro grido, le gole ancora assetate di sollevare
il grido della speranza che intoniamo per coniugare
la solidarietà al plurale
la fratellanza vi appartiene come il vostro nome è libertà
mi duole il sangue del leone e la penna della colomba
per scrivere i vostri nomi nel firmamento e lasciare al futuro
di raccontarci le vostre prodezze
la notte non chiude mai i suoi occhi, il giorno rischiara i nostri sentieri
il vostro sangue non ha mai tradito
come il vostro rango mai ha mentito
come la vostra lingua mai ha taciuto
oggi vi canto
ma quale canzone devo intrecciare?
Quale rima devo partorire?
Quale verso devo pensare?
Quale parola devo inventare?
Quale medaglia vi devo offrire?
Siete il fuoco, allora riscaldate i nostri domani
purché l’Africa intera continui a cantarvi
siete il sole, allora illuminate i nostri sentieri
purché l’Africa diventi più libera
siete la gloria, allora fate dei vostri bambini
i figli più adorabili al concerto dei continenti
voi i cantori, noi i vostri discepoli
voi i poeti, leggeremo le vostre prose
al banco della gloria e ai fianchi dei neonati.
Fucilieri, che il sole continui ad illuminare le vostre tombe
luci celesti dei nostri re, degni e leggendari re
dai busti dritti.
Arcore, 14 agosto 2014

L'autore

Cheikh Tidiane Gaye

Poeta, scrittore e membro del Pen Club Internazionale Lugano Retoromancia Svizzera, vive in Brianza ad Arcore. Laureatosi in Studi Filosofici, è fondatore di Kanaga Edizioni. Ha ottenuto significativi riconoscimenti letterari ed è presente sulla scena culturale italiana attraverso interventi, letture e performance poetiche che testimoniano la partecipazione alla vita del suo nuovo paese.

E’ stato il coordinatore e presidente della giuria della terza edizione del Premio Letterario Jerry Masslo, organizzato della Cgil / Flai e nel 2015 e Fondatore del Premio Letterario del Comune di Arcore.

Presidente di Africa Solidarietà Onlus e Presidente Fondatore del Premio Internazionale di Poesia “Sulle Orme di Léopold Sédar Senghor“, da sempre partecipa a diversi incontri sulle tematiche legate all’Africa, all’integrazione, all’intercultura e alla letteratura della Migrazione.

E’ autore di Il giuramento (Liberodiscrivere editore, 2001), seguito da Méry principessa albina (2005), e Il canto del djali (2007), Ode nascente Ode naissante ( ripubblicati da Kanaga Edizioni 2018), Curve alfabetiche (Montedit, 2011), Rime abbracciate (L’Harmattan Parigi 2012), Léopold Sédar Senghor, il cantore della Negritudine (Edizioni dell’arco,2013),Prendi quello che vuoi ma lasciami la mia pelle nera, (Jacabook 2013) e Il sangue delle parole ( Kanaga Edizioni, 2018).