Interviste Supplementi

Intervista. Alain Elkann

A LEZIONE DI SCRITTURA

DI ALAIN ELKANN

Lei vive da sette anni in Italia. Perché questa decisione?

“Abito a Lucca e sono un immigrato d’amore. Ho conosciuto a Lisbona una ragazza italiana di cui mi sono innamorato e poi l’ho sposata. Abbiamo un figlio”.

Che cosa fa esattamente?

“Insegno lingua portoghese e traduzione letteraria a Pisa. E scrivo. Qui sono usciti due libri di racconti scritti in italiano. Ora sta per uscirne un terzo”.

Lei però ha una scuola di scrittura, che si chiama Sagarana. Una piccola università, con 14 materie diverse…

“Ho insegnato scrittura creativa negli Stati Uniti e in Brasile. Adesso ho creato questa scuola a Lucca”.

Quanti allievi la frequentano?

“Al master sono ammessi 16 allievi. Poi ci sono altri corsi più brevi. Dal 2 al 6 settembre apriranno quattro laboratori per cinque giorni tutto il giorno: narrativa, poesia, sceneggiatura, scrittura teatrale”.

Dunque si può insegnare a diventare uno scrittore?

“Non credo. Ma allo stesso modo in cui chi vuol fare il pittore va a scuola di belle arti, è giusto che per chi vuol fare lo scrittore ci sia una struttura di formazione”.

Gli allievi sono solo italiani?

“Sì. Sono sempre di madrelingua italiana. Ma è da poco terminato il secondo seminario degli scrittori emigranti, scrittori che hanno deciso di vivere in Italia e adottare l’italiano come lingua letteraria. Persone che vengono dal Maghreb, dai Balcani, dal Sud America, dagli Stati Uniti…”.

Hanno successo?

“Il fenomeno di scrittori che emigrano dal loro Paese per proseguire qui la loro carriera è molto recente. Ora stanno uscendo i loro primi libri. Io nel 2000 ho pubblicato Racconti italiani e ho avuto un certo successo”.

L'autore

Alain Elkann