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L’amore scritto – Consolata Lanza

Avete presente le discoteche di una volta, con la palla rotante che riflette la luce e i lampi stroboscopici che fissano i corpi in istanti di apparente immobilità? È lo stesso effetto creato da questo smilzo ma sostanziosissimo libro. Ognuno dei quarantaquattro frammenti di cui è composto ritrae una faccia dell’amore, una possibilità di disamore, una coppia intenta a combattere l’eterna battaglia dei sentimenti. E le situazioni sono tante e così esaustive che inevitabilmente, prima o poi, in qualche pezzettino di specchio ci sorprende la nostra stessa immagine, e riconosciamo un attimo che abbiamo sperimentato tanto tempo fa o ieri o forse, chissà, domani; perché mai come in questo campo si sa che de te fabula narratur.
L’amore scritto è un libro carico di sensualità. Monteiro Martins è autore molto intelligente, lucido e alieno da qualsiasi sentimentalismo, ma non rinuncia mai a essere carnale, i suoi amori sono incontri di corpi consapevoli e pieni di desiderio, corpi di maschi e femmine che si cercano o che si lasciano, in una geografia sessuale senza zone d’ombra né ambiguità.
Ogni racconto è un romanzo in nuce che viene voglia di srotolare, inventandosi un prima e un dopo di quel lampo che ha immobilizzato un gesto, qualche parola, su uno sfondo preciso e chiarissimo.
Alcuni si presentano sotto forma di dialogo, una scelta che torna sovente nelle opere dell’autore; altri, malgrado la brevità, hanno una struttura molto complessa, come Pomeriggio a casa che si svolge su tre diversi livelli narrativi, l’attesa appassionata dell’amata da parte del protagonista scrittore, il racconto onirico e crudele della ragazzina che porta un prigioniero al guinzaglio, e la ricostruzione degli ultimi istanti di un ragazzo brasiliano emigrato a Londra, ucciso senza motivo dalla polizia nell’atmosfera di cupo sospetto seguita agli attentati del 2005. I personaggi, soprattutto quelli femminili, hanno sovente l’evidenza di certi schizzi d’autore che con pochi tratti rappresentano tutto quello che c’è da dire su una persona, come la spregiudicata e crudele Janaína, La tigre dai denti a sciabola, l’impulsiva Ilaria di Guerra fredda a Genova, o la “giovane amante” che dipana i suoi ricordi spaventosi e innocenti ne Le galline della Vergine Maria. La parola dell’autore, tersa e precisa come un bulino, si adatta a ognuna delle innumerevoli voci che si alternano come in un canto a cappella.
Dare conto di tutti i temi, di tutte le suggestioni, che con generosità un po’ folle Monteiro Martins ha riversato in questo libro è impossibile. L’amore scritto si legge bene tutto di seguito, come un romanzo a mosaico, ma acquista maggior sapore a rileggerlo seguendo un proprio itinerario dettato dalla fantasia, dall’umore o dalle domande che ci pone in quel momento la vita.

L'autore

Consolata Lanza