Interventi

L’incisione della poesia di Paul Wamo nello scorrere della vita nel tempo

Dalla lontana isola di Lifou, nell’arcipelago delle Loyauté, si fa strada la voce estrosa e mirata di Paul Wamo, poeta della Nuova Caledonia di origine kanak, ovvero originario dell’etnia melanesiana dell’isola.  Personalità diretta e originale in grado di portare alla luce e di amalgamare nel suo estro espressivo i tratti di un’identità che dall’analisi di un passato di colonizzazione procede all’osservazione della realtà odierna nelle sue multiformi sfaccettature. La presa di coscienza di una passata condizione di sottomissione, un tempo concepita come ordinario fenomeno, si alterna alla messa in discussione di errati valori spacciati per capisaldi di una società in continua trasformazione. Nel susseguirsi delle strofe, attraverso l’impiego di ripetizioni e di parole-chiave in grassetto, Paul Wamo condensa i vizi dell’uomo di oggi, incline all’accumulo spietato di denaro, con il solo scopo di dar costante prova di un’identità fittizia. Le fondamenta della società si sono dunque nel tempo sempre più radicate nel denaro, eretto a valore imprescindibile capace di condizionare la gestione di vite, divenute irrimediabilmente esibizioniste e prevaricatrici nei confronti di principi di eguaglianza e di giustizia. Nel ritmo della poesia si modella il ricordo indelebile del tempo dell’invasione: versi che riassumono lenti processi di conquista, generazione dopo generazione, dalle tribù kanak fino alle più grandi città della Nuova Caledonia e del mondo. Un’influenza vista come inebriante, paragonabile alla dipendenza dall’alcol, si instaura nel tempo e nello spazio; veicola meccanismi indiretti di soggiogamento che si fanno trappole per l’avvenire di vite soffocate e disorientate nell’accecamento apparentemente dolce offerto da falsi punti di riferimento. Il poeta è così motivato a un’invocazione che si presenta dapprima sotto forma di preghiera combattuta e sofferta per poi mutare in una riflessione di speranza. Essa punta a consacrarsi alla liberazione dall’oblìo, nell’ottica di un rinnovamento sotto le ceneri delle conchiglie della medesima patria natìa. Nell’abbandono infine fiducioso verso nuovi altrove da legare, in un intento di possibile salvezza futura attraverso la scrittura poetica, Paul Wamo riesce a immortalare attimi fattisi eterni nella storia, restituendone la preziosa e necessaria incisione contro l’inesorabile scorrere della vita nel tempo.

L'autore

Angela Caputo

Angela Caputo è nata nel 1985 a Bari. Ha conseguito la laurea triennale in Scienze della Mediazione Linguistica presso la Scuola Superiore per Mediatori Linguistici “Carlo Bo” (Bari) e la laurea specialistica con
lode in Lingue e Culture Europee e Americane presso la Facoltà di Lingue e Letterature Straniere dell’Università degli Studi di Bari “Aldo Moro”. Nel corso dell’ anno accademico 2012/2013, ha frequentato il Master di II livello in Traduzione di Testi Postcoloniali in Lingua inglese presso l’Università degli Studi di Pisa, durante il tirocinio del quale, sotto la guida del Prof. Andrea Sirotti, è stata impegnata nella stesura di saggi critici e di commenti bio-bibliografici per le riviste “Soglie” ed “El Ghibli”. È stata inoltre impegnata nella stesura di un saggio critico per la rivista di poesia comparata “Semicerchio”. Durante l’anno accademico 2014-2015, è risultata vincitrice del corso di tirocinio formativo attivo Tfa II ciclo (corso di abilitazione all’insegnamento per la scuola secondaria di primo e secondo grado) per le classi di concorso Lingua e civiltà straniera inglese e Lingua e civiltà straniera francese presso l’Università degli Studi di Bari
“Aldo Moro” . È attualmente abilitata con la massima votazione per la classe di concorso Lingua e civiltà straniera francese. È docente di ruolo di lingua francese presso l’Istituto Comprensivo “Ilaria Alpi” di Vicopisano (PI).