Dante

Nel settimo centenario

Dall’argine dove pochi pioppi

graffiano il cielo con tenere

supplici dita,

vergini sorelle

nel vuoto grigio azzurro;

dall’argine male carreggiato

dove s’aprono brecce e goccia

tra le nubi la luce;

dall’argine ripenso il grande fiume

guadato nella notte – a Galaţi

chiatte scivolano nel buio

a pelo d’onda si respira il fiato

d’una vita sommersa

eternamente viva

ripullulante d’ombra,

e odori della terra palude,

odori d’ambra

e grida di fenici invisibili,

sussurri a fior di labbra.

La voce è il solo

profilo delle cose,

modalità dell’occhio nel nero

fluire di là da ogni pupilla,

se perdessi il tuo filo sarei

per sempre perduta.

Ripenso le secche aride gole

spiegate nel duro metallo,

spietate nell’orrida fossa,

il monte verticale che dirupa

nel cavo profondo,

l’asse del mondo trafitto

del nostro cuore.

L’universo è un mosaico

di lame di schegge,

incassati tra alberi rocce,

siamo sospesi nel punto che regge

nel cardine del nulla il nostro

disperato dolore.

La storia s’affolta senza uscite

alle Porte di Ferro

alle porte del sogno

da cui più non puoi

tornare.

E ripenso l’esile Nussschale

sbalzata dalla corrente

controcorrente à rebours,

mio amore – se potessimo discendere

le cause e gli effetti

che ci portano in queste

crespature punte di mercurio vivide

livide riscossi tra l’aria e l’acqua

tra la vita e la morte

tra ieri e domani;

se potessimo discernere e ritessere

le rotte reti

su un arenile d’erba e ciottoli,

la mano che tende una fune,

il cuore che pulsa e s’inabissa,

procellaria d’una tempesta

mai iniziata mai finita,

dove Traiano pose i suoi riguardi:

siamo naufraghi

sul nostro stesso abisso –

padre-madre della parola

fino alle fonti ti scongiuro,

fino nel miro gurge.

E dopo – prima, la foce,

il nero litorale dell’esilio,

spiagge dove s’affacciano relitti

di sogni algebrici,

fumo grommato sul perpetuo

fallimento dell’uomo

e serpenti con gli occhi di fanciulla,

mentite profezie nelle piazze incantate

dove era un domani.

Ora, in questo anno 2021

della nostra mortifera incarnazione,

qui, dalle tue rive,

Po, mio fiume,

ti scongiuro.

File si intrecciano ferme,

invisibili, inudite,

le schiere chine dei morti,

dei malvivi, ombre solide in attesa,

pellegrine sul sabbione.

Una pioggia fine ci trapassa,

prefazio forse dell’oceano

che battezzi

la nostra vanità,

la grande secca.

Qui, in questa Pasqua

senza redenzione,

ti scongiuro:

taccia la guerra

delle passioni, l’infinito schianto

d’uomini-uccello; ci liberi

Dio dal male.

L'autore

Sis Lav

Sis LAV nasce a Milano. Dal 1988 al 2003 vive a Berlino, assiste alla caduta del muro nel 1989, e si laurea in Storia dell'Arte e Italiano alla Freie Universität nel 1998. In quegli anni scrive poesie e racconti in tedesco che successivamente traduce in italiano. Nel 2003 si trasferisce in Africa e dopo un anno, suo malgrado, rientra in Italia. Insegna dapprima tedesco, ora inglese da oltre dieci anni.
Scrive poesie, racconti e favole per bambini e partecipa a eventi poetici collaborando con diversi gruppi di poesia. Ama confezionare i suoi scritti, che rilega e decora a mano uno ad uno, trasformandoli in piccoli scrigni letterari.

Pubblicazioni
Con la casa editrice Modu Modu è appena uscita la sua prima raccolta di favole Leoncino e le quattro esse (febbraio 2021), quattro avventure ambientate nel regno della savana e illustrate magistralmente da tOmi. Con la stessa pubblica nel 2014 il suo primo libro autobiografico MY WIFE – la moglie di tutti, una storia vera, una storia d'amore, d'immigrazione e d'integrazione ‘al contrario’, ovvero dall’Europa al Continente Nero.
Con La Vita Felice pubblica nel 2020 il racconto “L’altra metà” nell’antologia Incontri d’Amore e nel 2018 due racconti, “Angeli Metropolitani” e “La Farfalla” nell’antologia Sguardi di Donne entrambe a cura di Silvana Ceruti.
Con il Movimento Internazionale Artistico Letterario pubblica le poesie “Service and the City – L’altruismo e la Città”, “Reclusa, Resiliente” e “La Città” nell’antologia Tra Semafori e Strade Ristrette – Covid19 Il Nunc stans – Volume 2 a cura di Anna Maria Lombardi, 2021.
Con edizioni Borella pubblica la poesia “Castelli di Carte” nell’antologia Briciole di Poesia 2020 a cura di Liesette Fernandez.
Con Overview Editore pubblica le poesie “DEAD or ALIVE” nell’antologia Poesia sull’Estinzione (2020) e “La Riscossa dello Stivale” nell’antologia Poesia sugli Stivali (2019) a cura di Paola Zan.
Sul Librorivista Internazionale di Poesia TAM TAM BUM BUM pubblica nel 2019 le poesie “Abschied oder Insel – Distacco o Isola” nel secondo numero e “Angelo di Pace” nel numero speciale per il Kurdistan nella sezione curata da Antje Stehn.
Prossime pubblicazioni sono in lavorazione.

Contatti:
Facebook: Sis Lav/Sis. LAV
Instagram: sislavjah
E-Mail: sislavjah@gmail.com

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