Monthly Archives: Marzo 2014

Biografia Nnedi Okorafor

Nnedi Okorafor è nata negli Stati Uniti da genitori nigeriani di etnia Igbo. Ha conseguito il dottorato di ricerca in inglese ed è professoressa di scrittura creativa presso la Chicago State University. Pur americana di nascita, la musa di Nnedi Okorafor resta sempre la Nigeria, dove sono ambientati gran parte dei suoi racconti.  Il suo primo romanzo Zarah the Windseeker (pubblicato nel 2005 da Houghton Mifflin, di cui una versione illustrata è stata pubblicata in Nigeria nel 2008 da Kachifo Ldt.) si svolge in un mondo altamente tecnologico basato sui miti e la cultura nigeriane. Vincitrice del Wole Soyinka Prize for Literature, candidata al Parallax Award e al Kindred Award, è risultata finalista ai Golden Duck and Garden State Teen Choice Awards e nominata al Locus Award (miglior primo romanzo). Il suo secondo romanzo The Shadow Speaker (Hyperion Books, 2007) è ambientato in Nigeria e in Niger, in...

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Biafra (originale)

WHEN WE talk about this woman, we always start off by saying: What a time Arr-yo stepped into! 1967. The land's named Nigeria and the Biafran War was upon us. Heavy and dirty. Anyone would have felt sorry for Arrọ-yo. This was not the place she remembered, but home was still home.

“Selfish,” she hissed to herself as she headed home, blinking away tears. “I’ve been so damn selfish!” She’d been away a long time, seeing the world. Now, she had to get home. She had learned much while she was away. She knew about courage and fear, she knew about gain and loss, she certainly knew about love and anguish, but now she was about to learn about death.

She’d read about it at the restaurant as she sat in the sun drinking a cup of milky tea. Someone had left the Time Magazine on...

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Biafra

QUANDO parliamo di questa donna, cominciamo sempre col dire: In che periodo Arrọ-yo ha messo piede! 1967. La terra si chiama Nigeria e la guerra del Biafra incombeva su di noi. Pesante e sporca. Chiunque si sarebbe dispiaciuto per Arrọ-yo. Non era questo il luogo che ricordava, ma la casa era pur sempre la casa.

‹‹Egoista,›› sibilò tra sé mentre si dirigeva verso casa, trattenendo le lacrime. ‹‹Sono stata così terribilmente egoista!››. Era stata via a lungo, a visitare il mondo. Ora, doveva tornare a casa. Aveva imparato tanto mentre era via. Conosceva il coraggio e la paura, conosceva il guadagno e la perdita, conosceva di certo l’amore e l’angoscia, ma ora si accingeva a conoscere la morte.

Ne aveva letto al ristorante mentre sedeva al sole, bevendo una tazza di tè con il latte. Qualcuno aveva lasciato il Time Magazine sul tavolo dopo aver finito...

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Fuego para la sed

He visto nacer un día Demoníacas preguntas que yacen En las llagas del cielo Y la música de nuestros latidos Fosilizada en la tierra que enajenamos Como carbones venteados por esa razón Que ha perpetuado Los sismos de los pueblos Las arenas Tienen sed De aquel nuestro sentido Perdido en la torcaza

He visto nacer un día Los cadáveres que piden agua Pero ésta se halla en el lejano cauce Donde se ahogan Todas las almas.

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Fuoco per la sete

Ho visto nascere un giorno Domande demoniache che giacciono Sulle piaghe del cielo E la musica dei nostri battiti Fossilizzata nella terra che alieniamo Come carboni su cui soffia quella ragione Che ha perpetuato I sismi dei popoli Le sabbie Hanno sete Di quel nostro senso Perduto nel colombaccio

Ho visto nascere un giorno I cadaveri che chiedono acqua Ma questa giace nel lontano alveo Dove affogano Tutte le anime.

(traduzione di Erika Orlandini)

  versione in lingua originale...
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Dos miradas

Dos miradas tristes se han cruzado Deslucen las notas de un tango oscuro Cantan las llagas de una ciudad acallada Habitan los recintos donde los mitos mueren Y los gatos se van a jugar con la nostalgia Por eso en los vacíos escritos por las horas Se viven y naufragan en los puentes tristes de los caminos

Esas dos simples miradas han nacido Son nietas de la vieja oscuridad Que habita los parques olvidados Y los senderos de un reloj sepultado en el asfalto Es así como el olor de la muerte las plaga Y se cruzan obstinadas nadando en un llanto Que es su propia vida, que es su ajena suerte Esas miradas tristes son el milagro de dos ciudades Que se destruyen y se aman.

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Due sguardi

Due sguardi tristi si sono incrociati Attutiscono le note di un tango buio Cantano le piaghe di una città zittita Abitano i recinti dove muoiono i miti E i gatti giocano con la nostalgia Per questo nei vuoti scritti dalle ore Vivono e naufragano sui ponti tristi delle strade

Quei due semplici sguardi sono nati Sono nipoti della vecchia oscurità Che abita i parchi dimenticati E i sentieri di un orologio sepolto nell’asfalto È così che l’odore della morte li riempie E si incrociano ostinati nuotando in un pianto Che è la loro stessa vita, la loro sorte estranea Quegli sguardi tristi sono il miracolo di due città Che si distruggono e si amano.

(traduzione di Erika Orlandini)

  versione in lingua originale

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trazos rojos

Trazos rojos - 

La nostalgia me compró unos crayones Para pintar sobre sus brazos Los paisajes de mi cama Sólo había un crayón negro

A mi pasado el azul no le quedaría Decidí entonces De entre los pliegues Exprimir los ecos Y los pinté del rojo Que abundaba en la caja de crayones

Los brazos de la nostalgia quedaron sangrando.

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Tratti rossi

La nostalgia mi comprò dei pastelli Per dipingere sulle sue braccia I paesaggi del mio letto C’era un solo pastello nero

Al mio passato l’azzurro non sarebbe rimasto

Decisi allora Tra le pieghe Di spremere gli echi E li dipinsi col rosso Che abbondava nella scatola di pastelli

Le braccia della nostalgia continuarono a sanguinare.

(traduzione di Erika Orlandini)

  versione in lingua originale

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biografia Manuel Felipe Álvarez Galeano

Manuel Felipe Álvarez Galeano  nasce a Medellín (Colombia) il 6 di giugno del 1987. Filologo ispanista della Universidad di Antiochia, professore di lingua latina nel programma Extensión della Universidad di Antiochia, è stato docente di italiano e greco a Medellín. Ha pubblicato i libri El carnaval del olvido (Il carnevale della dimenticanza) nella editoriale Seleer a Malaga (Spagna) nel 2013, e Recuerdos de María Celeste (Ricordi di Maria Celeste) nella editoriale Aldebarán a Medellín. Le sue poesie sono pubblicate per le riviste “Literatta” della Argentina, “El Pequeño Periódico” e “Revista El Terraplén” di Medellín e il “Magazín Festivo” del giornale “El Espectador”. Ha rappresentato a Colombia nel IV Festival Internacional de Poesía de Perú “José María Gálvez Barzallo, convocato per la Casa del Poeta Peruano (CADELPO) e la sua opera si trova nelle antologie internazionali: Necesitarse, 50 poetas hispanoamericanos di Perú e Una mirada al sur di Argentina....

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