Monthly Archives: Marzo 2014
The Watery Gowns
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In the sea, ever changing, ever redefining its shape, the divers felt life pulsing through them, when they plunged downwards into that vast world where every kind of life and colour and light existed. That underwater world was as rich and variegated as the one above. In three they went and they had no need of words, just gestures and signals that they all instinctively understood. Everything down there was disembodied, slow moving, the divers were shadowy, stripped of their faces, hidden behind masks, their skin hidden behind diving suits, their mouths concealed by their breathing apparatus, oxygen cylinders turning their backs bumpy and rounded. The odd refraction of light; soundwaves quelled by the cushioning glory of water and unimpeded space. Shoals of fish darted this way and that, undisturbed by the three divers, who watched them in fascination. Every now and then a...
Le vesti acquee
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Nel mare, sempre mutevole, che sempre ridefinisce la sua forma, i subacquei sentirono la vita palpitare attraverso i loro corpi, quando si tuffarono giù in quel vasto mondo in cui esisteva ogni tipo di vita, di luce e di colore. Quel mondo sottomarino era ricco e variegato quanto quello soprastante. In tre andavano e non avevano bisogno di parole, solo di gesti e segnali che tutti loro istintivamente capivano. Ogni cosa là sotto si faceva incorporea, si muoveva lenta, i subacquei erano come ombre, spogliati del volto, nascosti dietro maschere, la pelle nascosta dietro mute, la bocca celata dall’apparecchio per la respirazione, cilindri di ossigeno che rendevano la schiena bitorzoluta e arrotondata. La strana rifrazione della luce; onde di suono soffocate dalla gloria attutente dell’acqua e dallo spazio senza ostacoli. Banchi di pesci guizzavano qua e là, indisturbati dai tre subacquei, che li guardavano affascinati. Di tanto in...
Мужчина пьян
Мужчина пьян и на коленях сжимает трубку телефона В прихожей тесно от ботинок и обрывающихся шуб Он пьян и слаб и не обязан быть дружелюбным и парящим Он на полу у телефона сжимает трубку и хрипит
Она читает по-английски Она мороженое лижет Она его почти не слышит К а к и е н о г и у н е ё
Его пиджак висит на люстре над Алозанскою долиной и рюмка тонет в маринаде
Она не может завтра в три в четыре в восемь на рассвете она не может слышишь хватит Она уже почти разделась почти лежит
Какая
прядь пересекает подлокотник и можжевельник Алатау морские водоросли весла и землянику на скале он вспоминает все сначала ночует в облаке и в клубе и эхо волчьих заклинаний закручивает провод в жгут
К столу горячее несут Великосветское запястье Её Величества Челесты роняет будущность и вечность на телефонный аппарат
Мужчина врет как прокуратор хрипит и греется как ротор и снова набирает номер и плавит трубку в кулаке
гудки гудки Она не слышит она рисует на обложке она молчит она не хочет она
Она сейчас придет
...biografia Nina Iskrenko
Nina Iskrenko nacque a Petrovsk nel 1951, anche se trascorse gran parte della sua vita a Mosca. Condusse i propri studi presso la facoltà di fisica dell’Università Statale di Mosca, e dopo la laurea si dedicò alla traduzione di testi tecnico-scientifici dall’inglese al russo, nonché di poesie americane contemporanee. Iniziò a comporre versi a partire dagli anni ’70, anche se fino al 1988 non poté pubblicare in via ufficiale a causa della rigida censura sovietica, e fu dunque costretta a cercare mezzi alternativi per la diffusione dei propri scritti, in particolar modo il samizdat. Verso la fine degli anni ’80 la Iskrenko aderì al Klub Poezija, grazie al quale riuscì a pubblicare i suoi primi versi su riviste letterarie ufficiali quali, per esempio, Junost’, Avrora, Rabotniza, Voym e 22. In seguito, nel 1991, in Russia uscirono due raccolte poetiche composte dall’autrice stessa, intitolate Referendum [“Referendum”][1] e...
L’uomo è ubriaco
L’uomo è ubriaco e in ginocchio stringe la cornetta del telefono Nell’anticamera si sta stretti per via degli scarponi e delle pellicce cadute È ubriaco e debole e non è tenuto a essere affettuoso e delicato A terra accanto al telefono Stringe la cornetta e ansima
Lei legge in inglese Lei lecca un gelato Lei quasi non lo sente C h e g a m b e c h e h a l e i
La giacca di lui è appesa al lampadario sopra l’Alazanskaja dolina(1) e un bicchierino affoga nella salamoia
Lei non può domani alle tre alle quattro alle otto all’ alba lei non può senti basta Lei si è già quasi svestita lei è quasi a letto Lei che
una ciocca attraversa un bracciolo un ginepro dell’Alatau alghe marine remi e fragole sullo scoglio lui rievoca tutto da capo passa la notte su una nuvola e al club(2) e l’eco di scongiuri dei lupi avvolge il filo in un unico cordone
Portano a tavola il primo Polso d’alta classe Sua Maestà Celeste perde il futuro e l’eternità attaccata a un...
Parole dal mondo
La sezione "Parole dal mondo", offre testi di scrittori migranti non italiani nel mondo. E’ una sezione importante perché apre la rivista alla mondialità, anche attraverso le traduzioni dalle diverse lingue dei testi originali.