Flore de maria

stefanie golish

Ha ventisei anni e fa la badante
in un piccolo paese di montagna.
In autunno il sole scende presto
e l’aria sa di legno bruciato.
La vecchia Andreina, cieca e zoppa,
chiama Flore la sua bambina e la prima cosa
che le ha insegnato quando è arrivata un anno fa
era come si cucinano i pizzoccheri.
Ogni settimana lei manda i soldi
in San Salvador e ogni sabato è il suo
giorno libero. Alla sera sta su skype
con un ragazzo che vive in America.
Tra poco nascerà il primo figlio di sua sorella
e un battesimo, si sa, costa.
In un’altra casa, un uomo le ha detto
dai, succhiamelo, non sei anche tu una negra
come quelle che battono sul viale Zara?
Vorrei sognare, dice, ma non so come si fa.
Quando guarda la luna piena alzarsi lento sopra i monti
si perde quasi nel suo volto enorme, impenetrabile.

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