Abdelmalek Smari bio

Abdelmalek Smari nasce a Costantina, in Algeria dove si laurea in Psicologia clinica e lavora per 7 anni. Giunto a Milano agli inizi degli anni ’90, scrive il suo primo romanzo Fiamme in paradiso – Il Saggiatore 2000 – grazie all’amicizia con Raffaele Taddeo e al suo sostegno. Avendo imparato l’italiano, diventa a sua volta insegnante d’italiano per stranieri. Scrive poesie che riceveranno un riconoscimento come opera inedita col premio Lorenzo Montano a Verona nel 2006. Si cimenta anche nel teatro con Il poeta si diverte e L’asino sulla terrazza, adattamento teatrale dell’omonimo racconto già pubblicato nell’antologia La lingua strappata; una riduzione teatrale di Fiamme in paradiso sarà rappresentata presso il Centro sociale Leoncavallo. Nel 2001 ottiene il premio Marisa Rusconi per Fiamme in paradiso. Nel 2008 pubblica con Libribianchi il romanzo L’occidentalista. In entrambi i romanzi il protagonista vero è la Milano amata e criticata e così congeniale all’autore, tanto che sarà annoverato tra gli scrittori milanesi dalla poetessa Marina Corona. Scrive spesso agli amici sui suoi temi preferiti: la lingua, la scrittura, la divisione mistificatrice tra oriente e occidente, la storia e la politica. L’autore ha intenzione di raccogliere questi scritti in un’opera, dopo aver ultimato la stesura del suo terzo romanzo, a cui sta lavorando. È di questi ultimi anni l’apertura di un blog, che gli permette di trattare l’attualità della vita politica e civile algerina: www.malikamin.net All’autore è stata dedicata nel 2011 una tesi di un laureando in Lettere e filosofia dell’Università degli Studi di Milano – Giuliano Buzzao – dal titolo “L’identità della e nella letteratura migrante”. El-Ghibli gli ha dedicato il supplemento del suo numero del giugno 2012.