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Pregiudizio & Tolleranza
Piacere, sono il pregiudizio dicono io sia un tizio alquanto bizzarro perché vado in giro armato e sparo ad ogni minimo avvistamento di sospetto ma io non aspetto che sia qualcun altro a tirare il grilletto per primo io mi deprimo, senza pregiudicare e cosa dovrei fare con quest’ansia che mi erode il petto non sai mai qual è il difetto di quello là mentre ti guarda stupito cos’hai da guardare, io non ti do la mano, e neanche il dito che poi magari ti salta in mente di chiedermi pure il braccio allora, sai cosa faccio non ti do un bel niente, anzi, ti riempio di botte ancor prima che tu abbia fiatato così impari che con il pregiudizio non si fanno affari sono io che tiro le fila di questo gioco e ho un esercito di alleati, alcuni dicono matti come per loro sarei matto io perché “non conosco altro dio al di fuori della mia ansia” ma se uno magari ti dice di essere rosa, e poi...
linguamadre
Scampata al naufragio mi son ferita la lingua, Madre. D’allora un nodo umido mi strozza ogni parola, cicatrice fibrosa come dosso o frontiera dove continuo ad inciampare.
...La tua mano
( Dedicato alle vittime di Firenze)
la tua mano il tuo corpo la tua anima… la tua mano che ha parato i colpi della vita che ha parato gli insulti che ha parato sguardi offensivi che ha parato odio che ha accettato strette di mano sincere che ha offerto aiuto che ha lavato via offese e pregato.
Il tuo corpo che ha viaggiato che ha abbandonato gli affetti che si è posato sul materasso stanco e triste che ha sofferto la nostalgia che ha desiderato il calore di un amore.
La tua anima che ha sempre veleggiato in alto osservato da lontano il tuo dolore per l’abbandono della tua terra e dei tuoi amori che ti ha visto piangere e ridere e che con te ha pianto e riso che ora si libra serena mentre il tuo corpo è coperto a malapena da un lenzuolo e la tua mano con dita lunghe e magre, la tua giovane mano forte giace inerte… Tutte vittime di un’altra mano ma vile e sporca come i mali del mondo tutte vittime: mano, corpo, anima!
...I confini della laguna
Lo chiamano “il Mago” e lo conoscevano tutti nel paese e in tutti i paesi dell’isola. E tutti sapevano che era un mago cattivo, uno che praticava la magia nera. Il Mago aveva una bella moglie, un figlio sano, una bella casa con giardino e le terre più ricche del paese. Ma era un povero Mago cattivo. La sua fama aveva superato i confini dell’isola e spesso a casa sua arrivava gente da ogni dove. La storia dei cugini Fenacchi aveva scosso tutti. Mino Fenacchi, chiamiamolo MinoI, odiava a morte il cugino, che si chiamava anche lui Mino Fenacchi, chiamiamolo MinoII. Odiava il cugino da molto tempo MinoI, prima che MinoII spostasse i confini comuni a suo favore all’alba del primo dell’anno, quando tutti dormivano, dopo la festa di Capodanno. Gli aveva fagocitato praticamente mezzo metro per tutta la lunghezza di trenta metri del terreno e fu allora che esplose l’odio di...
tu ancora cercami
pregiudizio & tolleranza
Piacere, sono il pregiudizio dicono io sia un tizio alquanto bizzarro perché vado in giro armato e sparo ad ogni minimo avvistamento di sospetto ma io non aspetto che sia qualcun altro a tirare il grilletto per primo io mi deprimo, senza pregiudicare e cosa dovrei fare con quest’ansia che mi erode il petto non sai mai qual è il difetto di quello là mentre ti guarda stupito cos’hai da guardare, io non ti do la mano, e neanche il dito che poi magari ti salta in mente di chiedermi pure il braccio allora, sai cosa faccio non ti do un bel niente, anzi, ti riempio di botte ancor prima che tu abbia fiatato così impari che con il pregiudizio non si fanno affari sono io che tiro le fila di questo gioco e ho un esercito di alleati, alcuni dicono matti come per loro sarei matto io perché “non conosco altro dio al di fuori della mia ansia” ma se uno magari ti dice di essere rosa, e poi...
linguamadre
I confini della laguna
Lo chiamano “il Mago” e lo conoscevano tutti nel paese e in tutti i paesi dell’isola. E tutti sapevano che era un mago cattivo, uno che praticava la magia nera.
Il Mago aveva una bella moglie, un figlio sano, una bella casa con giardino e le terre più ricche del paese. Ma era un povero Mago cattivo. La sua fama aveva superato i confini dell’isola e spesso a casa sua arrivava gente da ogni dove. La storia dei cugini Fenacchi aveva scosso tutti.
Mino Fenacchi, chiamiamolo MinoI, odiava a morte il cugino, che si chiamava anche lui Mino Fenacchi, chiamiamolo MinoII. Odiava il cugino da molto tempo MinoI, prima che MinoII spostasse i confini comuni a suo favore all’alba del primo dell’anno, quando tutti dormivano, dopo la festa di Capodanno. Gli aveva fagocitato praticamente mezzo metro per tutta la lunghezza di trenta metri del terreno e...
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