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tahar djaout

come prima

Lei non verrà. Il sorriso, il sole Scompariranno a loro volta. Bisognerà ch’ io ripieghi Le mie attese, i miei monconi E il mio cuore abitato Da un battito senza eguali. Mi attende la sera E lo scarafaggio; Poi la Strada Sempre troppo lunga.
traduzione Diana Osti
 

terraferma

I tuoi odori acquatici E la noria mi affonda. Riaffiorano immagini di annegamenti, quando il mare Libera la sua vorace tenerezza di madre antropofaga. Riaffiorano Insistenze di linfe ribelli dentro le sbarre di pelli costringenti. Amavo l’avventura senza via d’uscita, Mentre già ero così ricco di tante mercanzie Stivate alla prua dei tuoi seni. Le mie mani setacciavano il tuo corpo, Annodando i loro dubbi divoranti, Stanando l’oro delle spighe. Io sapevo, ad esempio, che l’areola profumava d’arancio amaro. Conoscevo pressoché tutto: la deriva delle tue maree, la cadenza del tuo respiro, la resina delle tue ascelle, il tuo odore di mare latteo, le tue ombre protettrici nella sera, i tuoi gesti che addolciscono i miei angoli. Il tuo sesso, lo chiamavo paradisiaco. I tuoi odori sottomarini E la noria mi travolge Quando riemergo tu sei...
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Visioni concrete di bimbo

bruce hunter Un vecchio, vecchio sole fa capolino fra grassi grappoli di nembi. Fra recinti di picchetti intorno al cortile cinto d’alberi coi suoi bacini di stagno fluttuanti armate di dentici dal dorso nero. Il rosso Massey fa la ruggine nel mais, una latta di zuppa gli incappella il tubo, assistita da suore girasole che a testa alta s’inchinano su segreti santuari di mattoni e assi. Un tempo questo era un paradiso possibile. Il vecchio di là dalla strada tutto il Dio di cui avremo mai bisogno se per caso ci alziamo dal campo di lobelia quanto basta per tornare bimbi e unirci con aquiloni d’aprile al cruccio di nubi e angeli.
Traduzione Angela D’Ambra
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Scrivere insieme-un esempio di amicizia

scrivere insieme-un esempio di amicizia francesca medaglia

Questo contributo è la redazione ampliata di un intervento tenuto nel corso del Seminario Doris (Reti letterarie. Forme e storie di sodalitas, Roma 4-5 luglio 2011).

Il romanzo Ghiacciofuoco, edito nel 2007, e composto a più mani da Laura Pariani e Nicola Lecca, costituisce un ottimo esempio di come l’amicizia tra scrittori possa influenzare la composizione di un’opera letteraria. Infatti, nulla più della scrittura a quattro mani può servire a delineare le dinamiche e le modalità del confronto intellettuale tra autori: chi decide di scrivere a quattro mani intrattiene, in genere, rapporti di parentela, come nei casi di Jacob e Wilhelm Grimm e di Jules ed Edmond De Goncourt, o di amicizia molto stretta, come avviene per i Dieci,1 per Filippo Tommaso Martinetti ed Enif Robert, per José Duarte Ramalho Ortigão e José Maria Eça de Queiroz, solo per citarne alcuni,...

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Il tema della cittadinanza

Per affrontare il tema della cittadinanza abbiamo pensato di condividere direttamente le voci delle donne straniere che ogni anno scrivono al Concorso letterario nazionale Lingua Madre. Quello che vi proponiamo è un dialogo corale, che parla di desideri, di relazione, di ascolto ma soprattutto di speranza, felicità e amore. Sono parole, queste, che le persone hanno ormai quasi paura di pronunciare, ma avremmo tutti e tutte più bisogno di far circolare amore, fiducia, felicità al posto di regole e tutele che privano invece di arricchire. Le donne continuano a rivelarsi “l’anello forte” delle diverse culture e tra mondi lontani, esse hanno giocato e giocano un ruolo fondamentale come soggetti capaci di cogliere gli elementi dinamici di altri mondi culturali e il loro forte potenziale espressivo. Nel Dossier Immigrazione (Caritas/Migrantes) sono le donne ad emergere come il motore della trasformazione: “Se nulla ha cambiato la società italiana degli ultimi trenta...

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Questione di sicurezza

julio monteiro martins

– Grazie per essere venuta, Milagros. Non so proprio come farei senza di te. Devo scappare. Ho lasciato sul fornello il pranzetto della bimba. Vai a prenderla a scuola all’una e un quarto, ma è meglio arrivarci cinque minuti prima, che se succede qualcosa e la bimba non ti trova si prende paura, va bene? – Va bene, señora. – Poi, non lasciarla davanti alla televisione tutto il pomeriggio. Deve fare i compiti, ricordaglielo, che da sola finisce che non fa niente. E magari le parli un po’ in spagnolo, ci giochi, così comincia ad abituarsi al suono di una lingua straniera… Poi, ricordati, verso un quarto alle quattro, la porti alla lezione di scherma e aspetti che abbia finito, alle cinque e mezza. Alle sette, sette e mezza arrivo e preparo io la cena, va bene? Anzi, mi fai un piacere, se alle sette e...

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Briru

“Sembra ieri!” dice Wafi fra sé piegando la lettera. Gli viene in mente la rispo­sta del contadino alla cicogna.

Quale vita t’aggradi io non conosco,

t’ho catturato insieme con costoro

che ai miei lavori recano gran danno.

Ritorna a pensare a quando accompagnò Briru, amico d’infanzia e di cuore, che doveva an­dare a Parigi, alla Stazione Centrale di Milano. — Ti ricordi il tuo nome? Me lo ripeti? — Micro Bbandi — No! Mirko Bondi!

Era da giorni che Briru riprovava ma non riu­sciva a ripetere il suo nuovo nome. — E come si risponde, da vero italiano? — Briru — Noo! Prego. Pre-go. Ripeti. Briru non ci riusciva, ma lo aveva ringraziato.

L’amico alzò le spalle.

— Ce la farò, vedrai. — Insciallah! Era Wafi che aveva fatto venire Briru dal paese dove aveva vissuto senza...

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La marne

Abiterò in rue La Marne.   Abiterò in rue La Marne. Tra poco. O in un’altra via dove la pioggia crescerà nelle pause tra le tue parole. Nella lingua materna dico: “La mia febbre passerà col ghiaccio, con tante limonate”, sul pavimento di mosaico di una delle tante stanze in viaggio, terra di nessuno. “La mia  è la sigaretta. E’ il letto” quando ritorno dall’esilio del giorno. E in momenti in bilico tra l’ombra e il respiro cerco di non svegliare i fantasmi che dormono nei vetri delle finestre. Essere in transito mi ha insegnato anche questo, a passare con leggerezza. Alle 3 lavo il mio corpo, il suo viaggio lungo di sola andata. Cerco di farne la mia casa, di insinuarlo con la forza di un sogno in un Atlante in cui tutto è in movimento, anche l’ospedale dove partorirò. Ho aspettato tanto di essere qui. Ora ci sono e tutto è già stato dentro di me: le mie radici che vengono dal futuro, i miei figli che scoprono il wolof nei clip che...
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