Category Archives: Altro

Two women drinking coffee

They sit in jeans and drink their coffees, black As kohl on their eyes. They pour their tales Of broken romance through a sieve: the words, While cardamom in flavor, are in English. Today they’ve met outside of a café; Their work is done and each is going home. It’s here they punctuate each other’s day With stories, lively jokes, and cigarettes. The mood is soft, the laughter not so strong. The talk is dominated by their thoughts Of home, to which there’s no return: like love That’s lost and leaves a stinging sadness there To bite the heart without a kind of warning. The one who’s lost more recently then sighs. Her hands are silent, her head turned away As she speaks in words with orange blossom scent: The angel I believed was always here Has flown to heaven and I now must cope Alone with love that’s in a different tongue I understand too well to misinterpret....
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Due donne che bevono il caffè

Sedute, indossano jeans e bevono caffè, nero come la matita che hanno negli occhi. Passano al setaccio storie di amori finiti: le parole, benché sappiano di cardamomo, sono inglesi. Oggi si trovano fuori da un bar; dopo il lavoro, sulla strada verso casa. È qui che costellano le loro giornate con storie, battute allegre, e sigarette. L’umore è leggero, le risate non troppo rumorose. Le chiacchiere sono dominate dai pensieri di casa, dove non c’è ritorno: come un amore perduto che lascia dentro solo un’ardente tristezza a stringere il cuore senza alcun preavviso. Quella che di recente ha perduto di più emette un sospiro. Ha mani silenziose e la testa girata mentre pronuncia parole che sanno di fiori d’arancio: l’angelo che credevo qui per sempre se n’è volato in cielo e ora mi tocca affrontare da sola un amore in un’altra lingua che io capisco fin troppo bene. traduzione di Verusca Costenaro...
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Laila Halaby

Laila Halaby è nata a Beirut da padre giordano e madre americana. È cresciuta negli Stati Uniti, per lo più in Arizona. Ha viaggiato molto, vissuto sia nella East Coast che nella West Coast, nel Midwest, in Giordania e in Italia. Possiede una laurea triennale in arabo e in italiano, e due lauree specialistiche, una in Letteratura Araba e una in Counseling. Al momento, fa la counselor per l’Università dell’Arizona. La sua pubblicazione più recente è un memoriale di poesie, my name on his tongue. Con il romanzo West of the Jordan si è aggiudicata il PEN/Beyond Margins Award, mentre con il romanzo Once in a Promised Land è stata nominata una delle migliori autrici esordienti dalla Barnes & Nobles. Il romanzo stesso è stato incluso tra le 100 migliori opere di fiction del 2007 dal Washington Post.

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Historias para soñar

Jacinta

Él era Mister B, o quizá Monsieur X o el Sr. H. Vivía en el centro de Londres, en Los Campos Elíseos de París o en el Barrio de Salamanca de Madrid. Coleccionaba objetos valiosos. Extraños amuletos traídos de los lugares más recónditos, de sitios en los que ni siquiera había imaginado que viviera alguien. Juguetes de la selva amazónica, encontrados por exploradores intrépidos, los anillos de boda de una princesa asiática, una máscara antigua encontrada en Bali, los colmillos de un desaparecido animal de África convertidos en pendientes, una bolsa de tela burda que contenía fósiles, ungüentos de los Andes, muñecos del Perú, quitapenas hechos con dedos tristes… Era la colección más valiosa de objetos incomprensibles que había en Europa. Estaba asegurada en un cifra incalculable, la parte del edificio en la que la había sido instalada, estaba protegida por los medios de seguridad más modernos y sofisticados. Cada objeto tenía una ficha, un valor y una vitrina impecable....

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Storie per sognare

JACINTA

Si chiamava Mister B, o forse Monsieur X o Signor H. Viveva nel centro di Londra, nei Campi Elisi di Parigi o nel Barrio de Salamanca a Madrid. Collezionava oggetti preziosi. Insoliti amuleti provenienti dai luoghi più reconditi, dai posti in cui non avrebbe mai immaginato vivesse qualcuno. Giocattoli della foresta amazzonica, scovati da esploratori intrepidi, le fedi nuziali di una principessa asiatica, una maschera antica trovata a Bali, le zanne, trasformate in orecchini, di un animale estinto dell’Africa, una borsa di tela mediocre che conteneva fossili, unguenti delle Ande, pupazzi del Perù, bamboline realizzate da dita tristi… Era la collezione di oggetti incomprensibili più preziosa che ci fosse in Europa. Era assicurata per una cifra incalcolabile, la parte dell’edificio in cui era stata collocata era protetta dai sistemi di sicurezza più moderni e sofisticati. Ciascun oggetto aveva una scheda, un valore, e una vetrina impeccabile. Lontani dallo stare...

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Ernesto Rodríguez Abad

Ernesto Rodríguez Abad è nato a Los Silos nel 1955. Direttore del Festival Internacional de Cuentos de Los Silos, a nord di Tenerife (Isole Canarie). Attualmente è professore alla Universidad de La Laguna.

La passione per i libri gli viene da quando bambino ascoltava le favole del suo paese, le canzoni e il cinema che lo hanno portato a presentare seminari, corsi e conferenze ovunque.

Poeta, drammaturgo e traduttore ha pubblicato un ampio lavoro sul teatro medievale francese, e uno sul poeta surrealista di Tenerife Emeterio Gutiérrez Albelo. Altri lavori riguardano il teatro, la poesia e la drammaturgia infantile. Ha ricevuto diversi premi fra cui il “Santa Cruz de la Palma” nel 1994 con l’opera teatrale La Africana e nel 1996 per El pulpo.

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Giovanni Saverio Santangelo

Giovanni Saverio Santangelo, dopo avere insegnato nelle Università di Perugia e di Siena, è stato Professore Ordinario di “Letteratura francese” dal 1987 presso l’Università degli Studi di Palermo; dal 2007 è Professore Ordinario di “Critica letteraria e letterature comparate” presso lo stesso Ateneo.   È componente il Consiglio Direttivo della rivista Esperienze Letterarie”e del   Comitato scientifico della rivista “InVerbis.  Coordina, insieme a Laura Restuccia, il Seminario annuale “Scritture Migranti”, organizzato in collaborazione con le Associazioni studentesche e il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Ateneo palermitano e con l’Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia.   Suoi scritti sono apparsi su riviste e opere miscellanee nazionali e internazionali. Settori di ricerca privilegiati sono stati fra gli altri la letteratura maghrebina di espressione francese e la scrittura delle migrazioni.

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Giusy Nicosia

Giusy Nicosia, pugliese che vive in Brianza, artista poliedrica, si definisce “una giornalista della vita” che desidera scrutare ogni angolo buio della strada e del cuore. Una ragazza un po' cocciuta, chiacchierona e tanto curiosa, una poetessa sconosciuta e un'attrice smemorata. Dice di sé “Amo i libri. Amo i libri da quando ho scoperto la loro esistenza e il loro significato. I miei occhi ci fanno l'amore ogni volta che entro in una libreria. Amo la penna, di qualunque colore essa sia. L'importante è che continui a compiere il suo miracolo e scriva il più possibile. Amo anche la matita. La uso per disegnare e per raccogliere i capelli che coprono il mio viso quando scrivo. Mi piace l'odore della carta. Conservo in maniera maniacale ogni ritaglio di giornale che abbia attirato la mia curiosità. Casa mia è piena di libri e di fogli svolazzanti, di agende, quaderni...

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Anna Fresu

Anna Fresu è regista, autrice, attrice di teatro, traduttrice e studiosa di letterature africane. È stata presidente dell’ associazione “Scritti d’Africa”, che si occupa di divulgare le letterature africane attraverso recensioni, eventi, seminari, conferenze, siti web e spettacoli teatrali;  e  de “Il Cerchio dell’Incontro”, che cura laboratori di educazione alla pace e allo sviluppo e produce e mette in scena spettacoli teatrali. È nata a la Maddalena, in Sardegna. Nel ’64   si è trasferita a Roma dove si è diplomata al Liceo Linguistico e laureata in Lettere e Filosofia. Ha vissuto undici anni in Mozambico dove ha insegnato e diretto la Scuola Nazionale di Teatro, realizzando molti spettacoli e lavorando nei quartieri, nelle scuole, in ospedali psichiatrici, in villaggi. Ha creato e diretto col regista e giornalista Mendes de Oliveira il “Dipartimento di Cinema per l’Infanzia e la Gioventù”. I suoi film hanno ottenuto riconoscimenti internazionali. In Mozambico ha pubblicato...

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Clementina Coppini

Laureata in lettere classiche da oltre vent’anni, durante i quali ho dimenticato pressoché tutto quello che sapevo, non ho molto da dire su me stessa. Scrivo per giornalettismo.com, mondointasca.org e grey-panthers.it, per il Cittadino, giornale di Monza, la mia città, e per Vivere, rivista della Brianza, la mia terra. Prima ho collaborato con tante riviste e scritto tanti libri per bambini, poi sono cambiata e ho cercato cose nuove. Bisogna provare a fare tutto per diventare bravi e a me manca ancora tanta strada per diventarlo. Non credo di essere arrivata, anzi certi giorni mi pare di non essere nemmeno partita. Ho pubblicato due romanzi a puntate (un capitolo ogni domenica) su Giornalettismo non tanto per la loro bellezza quanto perché il direttore è buono e mi vuole bene, e ne sto pubblicando un terzo. Ho pubblicato un romanzo cartaceo e spero di pubblicarne altri, ma questo bisogna...

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