Col pensiero di voi a attendermi

Abbiate pazienza, montagne,
se mi attardo ancora un pochino
nella calura della valle,
nella sua festante natura.
E’ che è estate qui: tutto parla
di scrupolose tenui eufrasie
e di mistiche salvie, d’iridi
appena appena suscettibili
in una miriade di fiabe.
E abbiate pazienza, vi dico,
perché non mi resta che un filo
di voce, oltre alla tenerezza
che è di maniera ma conserva
una sua gioia intatta, vera,
dentro il mio intatto giardino.
Vivo fugaci idilli e invecchio
col pensiero di voi a attendermi,
con l’assillo che induce a chiedermi
le ragioni di questo esilio.