L’uomo è ubriaco
L’uomo è ubriaco
L’uomo è ubriaco
e in ginocchio stringe
la cornetta del telefono
Nell’anticamera si sta stretti per via degli scarponi
e delle pellicce cadute
È ubriaco e debole
e non è tenuto
a essere affettuoso e delicato
A terra accanto al telefono
Stringe la cornetta e ansima
Lei legge in inglese
Lei lecca un gelato
Lei quasi non lo sente
C h e g a m b e c h e h a l e i
La giacca di lui è appesa al lampadario
sopra l’Alazanskaja dolina(1)
e un bicchierino affoga nella salamoia
Lei non può domani alle tre
alle quattro alle otto all’ alba
lei non può senti basta
Lei si è già quasi svestita
lei è quasi a letto
Lei che
una ciocca
attraversa un bracciolo
un ginepro dell’Alatau alghe marine remi e fragole sullo scoglio
lui rievoca tutto da capo passa la notte su una nuvola e
al club(2) e l’eco di scongiuri
dei lupi avvolge il filo in un unico
cordone
Portano a tavola il primo
Polso d’alta classe
Sua Maestà Celeste
perde il futuro e l’eternità
attaccata a un apparecchio telefonico
L’uomo mente
come un procuratore
ansima e si scalda
come un rotore
e di nuovo compone il numero
e squaglia la cornetta nel pugno
suona a vuoto
Lei non sente
lei disegna su una copertina
lei tace
lei non vuole
lei
Lei ora viene
Traduzione di Roberta Sala