ricordi – Reginaldo Cerolini
Carissimo Julio,
Scriverti nella notte una lettera, che immagino verrà vista da decine di altri occhi, che verrà pensata dalla stessa moltiplicazione di menti, che verrà forse sentita da alcune fra queste persone (non per mio artigianato, sentimento, intuizione o merito ma, per la loro insaputa e generosa disposizione a contenere un atto che si vuole dono) mi emoziona. Finalmente mi rende degno e forte (come dicevi) del mio passato brasiliano, della mia realtà di italiano, dei ricordi del dolore, della gioia e dell’attesa.
Questa pubblica intimità che oso a tarda notte, parla di uno straniero. Lo straniero che tenta continuamente di fare casa il cuore, e cuore la terra. Questa terra che, ovunque profondamente fertile, egli attraversa e abita .
Tu amico, accetta questo canto – notte di un viaggiatore con le stelle-, come il gesto fra mia parola e tuo silenzio.
MINHA LINGUA LA MIA LINGUA
1.
Eu nao tenho lingua Non ho una lingua
Nem metafisica para falar né una metafisica per parlare
Do esgotamento dello svuotamento
Da minha vida della mia vita
2.
Sempre que eu lembro Da che ho memoria
Fui andando de estrela sono sempre andato da stella
Por estrela de noite por a stella dal giorno
Dia pensando em alla notte pensando
Nao achar nada da Terrà a non considerare niente della Terra
Alheio a minha selvagem troppo distante dalla mia selvatica
ginga ginga
3.
Eu sei que algo estava errado So che qualcosa era sbagliato
Sei que faltou algo par ser na so che mi è mancato qualcosa per essere
Vida pago mais nunca appagato nella vita ma non ho mai
Quiz me afastar do voluto rinunciare
Desabafo o seja allo sfogo di non essere
-mesmo assim – -anche così -qualcuno a cui dire
Nao ser quitado poveretto
4.
Ja nao achavo mais Non avevo già più
Suor na minha fronte sulla mia fronte sudore
Nem piedade ne pietà
Para os cortes per le ferite
Claro assim virei grade e certo è così che sono divenuto grande
Do dia a noite dal giorno alla notte
5.
Sei que moru no silencio So che abito il silenzio
No alcanço emdesejado nel riposo insperato
Onde tal vez me acho dove a volte mi trovo
Espalhado quanto o cosmo sparso come il cosmo
6.
Ja era por ser feliz Avrei dovuto già essere felice
Agradecer a vida ringraziare la vita
Ter filhos avere figli
Cansaço e a piedade stanchezza e la pietà
Dos homems mais fortes degli uomini più forti
Porém sem forma nao teve sorte però informe non ho avuto sorte
7.
Tevi pai morto Ho avuto un padre morto
mae desgosto madre disgusto
Tenho agora Mae Ho adesso una Madre
Me lambendo os cortes che lecca le mie ferite
E outro Pai por sorte e un altro Padre per sorte
Mais porque serà que eu so tao poco? Ma perché io sono così poco?
8.
O que è que doe Cos’è che fa male
Nas gargalhadas alheias nelle sganasciate lontane
Das felicidades clandestinas ? delle felicità clandestine?
Acho a piedade Penso la pietà
Que nunca te ilumìna che non ti illumina
9.
Mais deixa de se aproximar Ma smetti di avvicinarti
A vida alla vita
A o sentido al senso
E tam bem a popança da felicidade: e anche alla parsimonia di felicità:
Fala mais alto em voce a fome antiga in te parla più alta l’antica fame
Do nada del nulla
10. ABANDONO ABBANDONO
Queria ter tudo Volevo avere tutto
Mais que nada più di nulla
11. Para Elzha Per Elzha
Tal vez a musica parece bobagem A volte la musica sembra una sciocchezza
“Quem nao tevi amor nunca sofreo” “Chi non ha avuto amore non ha mai sofferto”
Mais eu tevi mesmo o privilégio … ma io ho avuto –proprio- questo privilegio …
Reginaldo Cerolini