Alla memoria di Julio Monteiro Martins
Per Te non avrei scritto
Una messa di requiem
Invocherei gli innumerevoli
Canti delle foreste amazzoniche
Insieme al rombo terrificante
Dei vulcani del sud
Artiglieria di milioni di anni
Che annienterà l’umanità
Aggiungerò il fischio assordante
Delle tempeste di sabbia
Del Sahara, Gobi e Kalahari
Ci sarà il grido dell’ultimo gorilla
Che si avventa contro i fucili
Di cacciatori inermi e pallidi
Per Te non avrei scritto
Una messa di requiem
Ci sarà il coro degli Orixás
Severo, grave e impietoso
Il peso dell’ascia di Xangô
Contro il granito più denso
Il clangore della spada di Ogum
Contro l’inutile scudo bianco
Lo strepito della carica
Degli eroi di Palmares
Contro i capitães-do-mato
E le bandiere di un tale Cristo
Ridotto a cacciatore di schiavi
Al posto degli ottoni metterò
I cannoni dell’Ammiraglio Negro
Contro la legge della frusta
Ma davanti all’orchestra
Di suoni paurosi e crudeli
Metterei il canto dell’Uirapuru
Di bellezza vasta e assoluta
Galleggiando impassibile
Sopra l’accompagnamento
Di un Caos inarrestabile
Tu che troverai Villa-Lobos
Chiedi a Lui per cortesia
Di inviarmi della Luce
E l’ispirazione necessaria
Per concludere il progetto.