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ricordi – Christiana De Caldas Brito

JULIO

Sono passati poco più di due anni da quando avevo preparato per el-ghibli un’intervista diversa a Julio: “10 domande che non hanno mai fatto a Julio Monteiro Martins”. Un’intervista che, secondo l’intervistato, proponeva delle domande alle quali doveva rispondere l’uomo, più che lo scrittore. Dicevo scherzosamente di aver chiuso nell’armadio gli autorevoli e competenti professore universitario e il direttore di Sagarana, per far parlare il Julio intimo, di tutti i giorni.

In questo momento in cui tutti noi prendiamo coscienza della partenza di Julio, ricordo la sua risposta alla richiesta di rivelare due cose che non gli piacevano. Ecco una parte di quanto lui ha detto: “L’altra cosa che davvero non mi piace è il pensiero che fra poco dovrò morire. Lasciare per sempre lo spettacolo del mondo. E anche la musica! Non ascolterò più musica, mai più, puoi immaginarlo? Meno male che allora non ci sarà più nemmeno il ricordo della musica e di nient’altro, così non soffrirò la sua mancanza. Così spero. Il racconto che chiude L’amore scritto, intitolato “Uno spettacolo immenso”, l’ultimo tassello di quel grande mosaico sull’amore con una cinquantina di racconti, è proprio su questo abbandono forzato del mondo. Il personaggio, in silenzio, domanda al mondo che sta per lasciare: “Dove ti porteranno, mondo mio, in quale nulla? E poi, come farai senza di me? Chi ti guarderà come ti ho guardato io?”. Puoi chiedermi allora perché mi viene in mente così spesso un pensiero così triste. Non lo so. Forse è un atto di auto difesa, un modo di cominciare a poco a poco a metabolizzare una idea insopportabile, per avvicinarmi alla cosa in modo meno traumatico. In fondo è un tentativo di tener sotto controllo, di gestire goffamente, un sentimento che è ingestibile e indigeribile.”

Chi poteva pensare che due anni dopo queste parole, Julio doveva affrontare la sua ultima migrazione?

Ma Fernando Pessoa dice che i morti non ci lasciano. Continuano a camminare sulla nostra stessa strada. Non li possiamo vedere perché la strada ha una curva.

Julio continua a camminare con noi. Va avanti. Ha già fatto la curva.

 

L'autore

Christiana de Caldas Brito

Christiana de Caldas Brito ( www.miscia.com/christiana ), brasiliana, ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza a Rio de Janeiro. Psicoterapeuta e scrittrice, vive e lavora a Roma. In Italia ha pubblicato i racconti raccolti in:Amanda Olinda Azzurra e le altre (Lilith, Roma 1998; II edizione Oedipus, Salerno-Milano 2004. I Premio Narrativa “Il Paese delle Donne”, Roma 2003); la favola per bambini e adulti La storia di Adelaide e Marco ( Il Grappolo, Salerno, 2000). Presso la collana Kumacreola, diretta da Armando Gnisci, ha pubblicato il volume di racconti Qui e là. Nella stessa collana ha pubblicato nel 2006 il romanzo500 temporali.