Interviste

Intervista a Nazmi Ağil

VI PRESENTO NAZMI AĞIL

                 (“Sometimes it is good for all of us
To see through someone else’s eye.”)
N. Ağil

          (“A volte è un bene per tutti
vedere con gli occhi di un altro”.)

 

Nel 2012, ero stata invitata dalla professoressa Maria Grazia Negro a partecipare a un convegno su Migrazione e Letteratura, organizzato anche dall’Università di Koç a Istanbul. È stato in quell’occasione che ho conosciuto il professor Nazmi Ağil che è anche poeta e traduttore. Tornata a Roma, a poco a poco, ho letto alcuni dei suoi saggi e molte delle sue poesie in inglese. Sono rimasta colpita dalla sensibilità e sottile ironia dell’autore.
Quando è stato scelto come tema di un numero di El-Ghibli “La Casa”, mi sono ricordata che tra gli articoli letti c’era uno in cui Nazmi Ağil rifletteva sul concetto di Casa nella poesia del britannico Wystan Hugh Auden. Era un poeta a parlare di un altro poeta. Ho chiesto al professore se potevo tradurlo in italiano per El-Ghibli.
Nelle pagine di questo numero, nella sezione “Interventi”, El-Ghibli ha l’onore di pubblicare, per la prima volta in Italia, un articolo dello scrittore e poeta Nazmi Ağil.

Ho fatto qualche domanda al poeta Nazmi Ağil.  Gli ho chiesto se riusciva a raccontarci la sua vita in non più di dieci righe. Ecco le sue righe:

Sono nato nel 1964 in un idilliaco villaggio dell’Anatolia e ho avuto un’infanzia felice con genitori affettuosi e due sorelle più grandi. Non c’era tempo di annoiarmi, con tutti i lavori nei campi, circondato da amici e da tutti i tipi di animali. Il fertile suolo lungo gli argini di un fiume ha nutrito la mia anima e il tempo, trascorso sotto i pioppi pescando e leggendo per conto mio, ha infuocato la mia immaginazione. A quattordici anni sono andato ad una scuola Militare a Istanbul, ho studiato letteratura inglese all’Università di Bosphoro e per molti anni ho lavorato nell’Esercito come insegnante di lingua straniera. Lasciato l’Esercito, sono entrato nell’Università di Koç a Istanbul dove insegno Letteratura Comparata. Sono sposato con una donna meravigliosa e ho la fortuna di essere padre di due figli che amo. Penso che bisogna dare un senso a tutto e lottare per realizzare quello in cui crediamo.

 Cos’è la poesia per lei?

I giorni in cui mi trovo senza una sensitività poetica, per me è come nuotare sulla superficie del mare, perdendo tutta la ricchezza della vita sottomarina. La poesia è per me un paio di occhiali per poter tuffarmi in acqua; è un corso d’acqua che da solo apre la propria strada portandomi verso nuove scoperte e facendo una nuova vita. E’ germogliare.

Dove vive la poesia?

Penso che la poesia viva nel respiro umano.

Per lei, qual è la parte più gratificante dell’intero processo di scrivere e pubblicare una poesia?

Per me, la parte più bella dell’intero processo non è finire la poesia o condividere i miei versi con i lettori, ma quello che mi diverte di più è la fase creativa. vedere come le idee, le immagini e i concetti sono connessi gli uni agli altri quasi per caso. Mi piace sentirmi spinto dal linguaggio.

 Mi sento estremamente soddisfatto,  come se avessi preso un boccone di pane appena uscito dal forno, quando qualcosa di astratto e diffuso si condensa e si materializza nelle mie linee.

                                                                       Christiana de Caldas Brito

L'autore

Raffaele Taddeo

E’ nato a Molfetta (Bari) l’8 giugno 1941. Laureatosi in Materie Letterarie presso l’Università Cattolica di Milano, città in cui oggi risiede, ha insegnato italiano e storia negli Istituti tecnici fin dal 1978. Dal 1972 al 1978 ha svolto la mansione di “consulente didattico per la costruzione dei Centri scolatici Onnicomprensivi” presso il CISEM (Centro per l’Innovazione Educativa di Milano). Con la citata Istituzione è stato coautore di tre pubblicazioni: Primi lineamenti di progetto per una scuola media secondaria superiore quinquennale (1973), Tappe significative della legislazione sulla sperimentazione sella Scuola Media Superiore (1976), La sperimentazione nella scuola media superiore in Italia:1970/1975. Nell’anno 1984 è stato eletto vicepresidente del Distretto scolastico ’80, carica che manterrà sino al 1990. Verso la metà degli anni ’80, in occasione dell’avvio dei nuovi programmi della scuola elementare, ha coordinato la stesura e la pubblicazione del volumetto una scuola che cambia. Dal 1985 al 1990 è stato Consigliere nel Consiglio di Zona 7 del Comune di Milano. Nel 1991 ha fondato, in collaborazione con alcuni amici del territorio Dergano-Bovisa del comune di Milano, il Centro Culturale Multietnico La Tenda, di cui ad oggi è Presidente. Nel 1994 ha pubblicatp per il CRES insieme a Donatella Calati il quaderno Narrativa Nascente – Tre romanzi della più recente immigrazione. Nel 1999 in collaborazioone con Alberto Ibba ha curato il testo La lingua strappata, edizione Leoncavallo. Nel 2006 è uscito il suo volume Letteratura Nascente – Letteratura italiana della migrazione, autori e poetiche. Nel 2006 con Paolo Cavagna ha curato il libro per ragazzi "Il carro di Pickipò", ediesse edizioni. Nel 2010 ha pubblicato per l’edizione Besa "La ferita di Odisseo – il “ritorno” nella letteratura italiana della migrazione".
In e-book è pubblicato "Anatomia di uno scrutinio", Nel 2018 è stato pubblicato il suo romanzo "La strega di Lezzeno", nello stesso anno ha curato con Matteo Andreone l'antologia di racconti "Pubblichiamoli a casa loro". Nel 2019 è stato pubblicato l'altro romanzo "Il terrorista".