Interventi

L’arte della poesia e dell’ascolto, in compagnia di Andrea Cati

Scritto da Verusca Costenaro

Andrea mi vede da lontano e si sbraccia. È sempre così con lui, mi accoglie con un calore che si scosta dall’urbanità che ci circonda, cemento e traffico milanesi, e ci riporta alle origini, di Andrea, che sanno di mare e sole pugliesi. E il sole per fortuna oggi bacia anche Corso Genova e noi, accomodati in un locale che è un’istituzione a Milano, la Pasticceria Cucchi, operativa dal 1936, dove pure un poeta come Ungaretti era di casa.

E di casa ci siamo noi, ora, che con la poesia ci abbiamo a che fare, pronti a goderci una intervista-caffè, con Andrea intento a capire cosa succederà. Quel che succede è semplice: si ordina un caffè, intanto, e Andrea prende un americano. Parlando di caffè, mi spiega che per lui, in generale, il caffè rappresenta il rapporto tra la parte di vita onirica, il sonno, e il risveglio: è “l’alba del nuovo giorno”. E ogni giorno Andrea si gusta un massimo di tre tazze di caffè solubile americano, un po’ perché da quando vive a Milano (un anno esatto a marzo!) non ha ancora trovato un espresso come dice lui, un po’ perché ama bere il caffè lungo.

E al caffè è legato un episodio caro del passato: quando Andrea viveva a Napoli, nel bar in cui era solito prendere il suo espresso, un giorno ha conosciuto un libraio della città. Ancora non sapeva, Andrea, che da lì a breve ci sarebbe entrato con i suoi libri, dentro quella libreria: i libri di Interno Poesia.

Ma cosa ha portato Andrea a una casa editrice? Di certo non un percorso lineare. Alla domanda “Qual è la tua storia?”, accenna a una adolescenza un po’ turbolenta. Come se mi parlasse di un vecchio amico che si è lasciato alle spalle una fase di vita complicata, fino all’arrivo a Bologna, l’università, l’incontro con la poesia, la rinascita. E poi il lavoro nel marketing, le collaborazioni con l’editoria, e la nascita del progetto culturale Interno Poesia nel 2014, che ha trovato il suo culmine nel 2016 con la creazione di uno spazio editoriale indipendente in cui fondere passato e presente. Ha toni pacificati, Andrea, verso un passato che gli ha permesso di diventare quel che è, di coniugare due aspetti preziosi della sua vita: l’arte e l’imprenditoria.

E quando gli chiedo qual è la sua arte, non c’è dubbio: la poesia. “Ma se la intendiamo in maniera più estesa, allora è l’arte dell’ascolto dei desideri dei miei autori”. “L’editore”, precisa Andrea, “è innanzitutto un lettore di poesia, qualcuno che sa ‘ascoltare’ quanto legge, capire se contiene ‘bontà’ e ‘autenticità’. E non solo: l’arte di ascoltare più punti di vista, non solo gli autori, ma le librerie, i distributori”. E in questo Andrea è agevolato: un carattere diplomatico, quieto, che gli permette di svolgere al meglio questo ruolo. Quasi un “padre di famiglia”, una famiglia poetica, che sa ascoltare anche i bisogni di chi ne sta fuori:“L’Altro nel mio lavoro è il lettore. Non sono gli autori, quelli sono famiglia per me, i membri che sono dentro casa mia, nel palazzetto che insieme costruiamo.” In senso stretto poi, per Andrea esistono anche un Altro solidale, appartenente al mondo fuori di noi, che si identifica con la poesia civile, e un io interno, privato, governato da forze inconsce, in termini psicanalitici: “Non a caso, Rimbaud scriveva ‘Io è un altro’”, cita Andrea, “per cui l’obiettivo diventa quello di conoscere questo io-Altro che ci abita, che è un’altra cosa rispetto all’io passato, ma che ne rimane intimamente legato”. È uscito Andrea Cati il filosofo, la sua formazione in studi filosofici. Che sia per noi stessi, o per gli Altri, c’è cura, nelle parole di Andrea, cura per la varietà che caratterizza ognuno dei membri della sua “famiglia poetica”, come autori e come essere umani. E il tentativo di farli convivere tutti, questi Altri, all’interno di un progetto condiviso, che sappia diffondere l’arte della poesia ovunque: il sunto, ci viene da dire, di Interno Poesia, che è una casa editrice sì, ma una  casa per l’Altro – poetico e non – prima di tutto.

L'autore

Verusca Costenaro

Verusca Costenaro, veneta di origine, laurea in Lingue e Letterature Straniere (Università Ca’ Foscari Venezia) dottorato in Linguistica Inglese e Master in Studi Interculturali, (Università degli Studi di Padova), vive e lavora a Firenze. Ha pubblicato La misura che non si colma (LunaNera, 2013), la plaquette Senza il sogno e con la pazienza (Le Murate, 2017) e Sofia ha gli occhi (Interno Poesia, 2018). Sue poesie hanno ottenuto menzione speciale al Festival DialogArti, al Premio Letterario San Domenichino, al Premio Internazionale di Poesia Leopold Sedar Senghor e al Premio di Poesia e Prosa Lorenzo Montano. Come traduttrice ha curato la raccolta Canto Mediterraneo di Nathalie Handal (Ronzani, 2018). Instancabile promotrice culturale, organizza eventi di poesia in una residenza per anziani alla periferia di Firenze, e scrive sul suo blog-rivista www.biocaffeina.it

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