Recensioni

Lo sciopero degli invisibili

Scritto da Raffaele Taddeo

Abdoulaye Thiam,
Lo sciopero degli invisibili
Youcanprint Lecce, 2020

Il testo di Abdoulaye Thiam  è una “satura” alla latina di tutte le vicende che possono accadere a dei migranti, specialmente se sono neri.
Si va dalla traversata del deserto  con il consueto incontro di  bande libiche che chiedono risarcimento alle famiglie d’origine, il solito viaggio nella barca stracolma, l’inevitabile naufragio.

Anche le esperienze fatte nel paese d’arrivo, in questo caso l’Italia,  sono del tutto simili a quanto è già stato scritto. La precarietà dell’alloggio, del vitto, lavori avventizi, l’entrare nella rete della mafia, ecc,.
E poi i soliti  amori, guarda caso con la figlia di un imprenditore, ma poi anche con altre donne più o meno sempre disponibili.
Più originale  è invece tutta la prima parte quando si narra delle esperienze dei cosiddetti “talibè”, sia perché si racconta di vero asservimento di ragazzi con il pretesto di educarli, sia perché riporta un po’ la consuetudine del mondo, forse, subsahariano di organizzare l’educazione dei fanciulli.

La modalità mi fa venire in mente quanto accadeva nel medioevo in Europa quando le famiglie bene spesso affidavano i loro figli ai chierici vaganti   per un inizio di istruzione e questi li utilizzavano perché chiedessero l’elemosina e raccogliere danaro per pagarsi le lezioni in Università.

L’altro fatto di merito di questa narrazione è dato dalla vicenda che accade a ciascun dei tre protagonisti. Solo uno di essi si salva, alla fine gli altri due muoiono in circostanze diverse, uno per incidente stradale ed un altro ammazzato dalla mafia.

raffaele taddeo

L'autore

Raffaele Taddeo

E’ nato a Molfetta (Bari) l’8 giugno 1941. Laureatosi in Materie Letterarie presso l’Università Cattolica di Milano, città in cui oggi risiede, ha insegnato italiano e storia negli Istituti tecnici fin dal 1978. Dal 1972 al 1978 ha svolto la mansione di “consulente didattico per la costruzione dei Centri scolatici Onnicomprensivi” presso il CISEM (Centro per l’Innovazione Educativa di Milano). Con la citata Istituzione è stato coautore di tre pubblicazioni: Primi lineamenti di progetto per una scuola media secondaria superiore quinquennale (1973), Tappe significative della legislazione sulla sperimentazione sella Scuola Media Superiore (1976), La sperimentazione nella scuola media superiore in Italia:1970/1975. Nell’anno 1984 è stato eletto vicepresidente del Distretto scolastico ’80, carica che manterrà sino al 1990. Verso la metà degli anni ’80, in occasione dell’avvio dei nuovi programmi della scuola elementare, ha coordinato la stesura e la pubblicazione del volumetto una scuola che cambia. Dal 1985 al 1990 è stato Consigliere nel Consiglio di Zona 7 del Comune di Milano. Nel 1991 ha fondato, in collaborazione con alcuni amici del territorio Dergano-Bovisa del comune di Milano, il Centro Culturale Multietnico La Tenda, di cui ad oggi è Presidente. Nel 1994 ha pubblicatp per il CRES insieme a Donatella Calati il quaderno Narrativa Nascente – Tre romanzi della più recente immigrazione. Nel 1999 in collaborazioone con Alberto Ibba ha curato il testo La lingua strappata, edizione Leoncavallo. Nel 2006 è uscito il suo volume Letteratura Nascente – Letteratura italiana della migrazione, autori e poetiche. Nel 2006 con Paolo Cavagna ha curato il libro per ragazzi "Il carro di Pickipò", ediesse edizioni. Nel 2010 ha pubblicato per l’edizione Besa "La ferita di Odisseo – il “ritorno” nella letteratura italiana della migrazione".
In e-book è pubblicato "Anatomia di uno scrutinio", Nel 2018 è stato pubblicato il suo romanzo "La strega di Lezzeno", nello stesso anno ha curato con Matteo Andreone l'antologia di racconti "Pubblichiamoli a casa loro". Nel 2019 è stato pubblicato l'altro romanzo "Il terrorista".

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