Monthly Archives: Dicembre 2014

Come Audrey Hepburn

Motivazione per il terzo classificato

Il racconto si avvale di una scrittura fluida e a tratti improntata a sprazzi di eleganza. Il tema proposto dal Bando del Concorso appare centrato con convincente dose di originalità. La costruzione della narrazione propone anch’essa una struttura che, scorrendo sotto gli occhi del lettore, lo conduce ad una conclusione improntata a un sorprendente approdo. Gli elementi descrittivi servono a calare progressivamente il lettore nel cuore del nucleo costituito da una tematica, di per sé complessa, che lascia affiorare a mano a mano la dolorosa ricerca di un’identità da parte della protagonista che, in questo caso, è anche la ricerca di un’identità sessuale. La delicatezza dei toni, la leggerezza del linguaggio utilizzato risultano sorprendenti, accompagnate, come sono, da una capacità di introspezione nell’animo femminile .

Come Audrey Hepburn

Il peggio è passato. La chemio sta iniziando a dare i primi risultati sul...

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Il primo spettacolo

Motivazione per l'attribuzione del secondo premio

Il racconto si distingue in special modo per l’originalità della impostazione sia sul piano immaginativo che su quello della organizzazione linguistica. L’altro ritrovato  è se stesso che nel rispecchiarsi rintraccia una dualità con cui  dialoga e scopre le proprie contraddizioni; affiorano così tutti i propri dubbi. La narratrice si immedesima in altri anche in un provino teatrale evidenziando così la possibilità di far emergere da sé una molteplicità di identità. Il racconto sembra far tesoro di tutta la cultura narrativa siciliana in modo particolare di quella pirandelliana, il cui merito principale è stato quello di aver posto in crisi l’idea di una fissità dell’identità. L’io, la persona guardando dentro se stesso non solo può dubitare dell’unicità dell’io, ma può altresì capire appieno anche la dimensione dell’altro e così arrivare ad una comprensione totale dell’uomo in tutte le sue sfaccettature, da quelle sociali a quelle culturali.

Il...

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Un colpo di cannone

Motivazioni per l'attribuzione del premio

Un sottile racconto, pieno di sentimento, psicologicamente perfetto, in cui l’autrice rispetta il tema del concorso “L’incontro con l’altro.” Fato interessante: solo a metà della prima pagina, si capisce che la voce narrante sia quella di una ragazza. Scritto molto bene, (qualche piccola distrazione)l’autrice crea due personaggi che si incontrano in spiaggia: la giovane che dopo aver pedalato e nuotato, non vede l’ora di iniziare a leggere sulla sabbia, e una bambina molto piccola (non ha ancora due anni) che le si avvicina e la impedisce di leggere. Le azioni con cui l’autrice presenta la bambina, sono assolutamente coerenti con il comportamento di una bambina di quell’età. Lo stesso si può dire della ragazza. Il racconto non è buonista, non è manicheista, non separa i personaggi in non realistiche tipizzazioni ma la giovane donna si mostra come effettivamente è. Difatti rivela non essere particolarmente contenta del...

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Delle persone e dei numeri, alla rovescia

Se sommo e sottraggo tutto quanto, non siamo altro che numeri.

Mi tornarono in mente queste parole di un mio compagno di studi universitari, compagno che vidi per l’ultima volta nel porto di Spalato in quei primi giorni d’estate del 1992, e le rimembrai  il 9 novembre di quest’anno in occasione delle celebrazioni del venticinquesimo anno della caduta del Muro. Naturalmente, non osservavo volti preoccupati in fuga dalla Storia Contemporanea ma speranzosi per forza di riuscire ad acquistare biglietti per il traghetto diretto a Fiume. (All’epoca non potevamo sapere che l’intera jugotragedija della quale noi due e quella moltitudine di altre persone eravamo nient’altro che frammenti di una massa di cinquemilioni di uomini che si sarebbe spostata, volente o nolente dal 1991 al 2000, in un altro luogo di dimora, e in base alla chiave etnica sarebbe divenuta la storia che dura, e nella buona Europa sarebbe diventata...

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Božidar Stanišic

Božidar Stanišic: In Italia, accanto a numerosi contributi in riviste, quotidiani, blog e portali on line, ha pubblicato "I buchi neri di Sarajevo" (MGS Press, Trieste,1993, con una prefazione di Paolo Rumiz, tradotto da Alice Parmeggiani, traduttrice di tutte le sue opere scritte in serbo-croato); un racconto di questo libro è stato inserito anche nel "Dizionario di un Paese che scompare", a cura di Nicole Janigro, Roma 1994. Ha pubblicato tre raccolte poetiche, "Primavera a Zugliano" (1994), "Non-poesie" (1996) e "Metamorfosi di finestre"(1998) ed un libro di prosa intitolato "Tre racconti" (2002), tutte opere edite dall'Associazione "Ernesto Balducci" di Zugliano. "Bon Voyage", il libro di narrativa, è pubblicato nel 2003 dalla case editrice Nuova Dimensione di Portogruaro, con la prefazione di Paolo Rumiz. Nel 2006 ha pubblicato Il sogno di Orlando, testo teatrale scritto in italiano; nel 2007 Il cane alato e altri racconti, Perosini editore, Verona. È...

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Scritture migranti: il caso degli autori lusofoni in Italia (prima parte)

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Giulia Sciortino

"Classe'72, siciliana di nascita, milanese d'adozione. L'interesse per le lingue e per i processsi migratori la accompagna da tutta la vita ed ha determinato anche la scelta dell'argomento per la tesi di laurea magistrale in lingue e letterature straniere (indirizzo linguistico glottodidattice, lingua portoghese)." Se invece l'intento era avere un'idea più precisa di chi sono, posso dire che dal punto di vista lavorativo ho avuto esperienze in campi molto diversi dalla traduzione al commercio, che per diversi anni ho svolto attività di volontariato insegnando in un corso di italiano per stranieri dove ho conosciuto Rachid, il mio attuale marito e padre dei miei due figli di 10 ed 8 anni, che sono indubbiamente stati ciò che più mi ha spinta a portare a termine il percorso di studi lasciato in sospeso anni prima. So che il mio è un atteggiamento piuttosto anacronistico, ma non amo compaiano troppe informazioni personali online, quindi...

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FAG & LIMM

Il Fondo Armando Gnisci è chiamato FAG ed è un deposito transculturale attivo dentro cui si trovano carte: libri, riviste, tesi di laurea, lettere, edizioni diverse di un testo, carte e bozze degli scrittori ecc. Il catalogo completo dei testi si trova in internet all’indirizzo elettronico della Biblioteca Comunale di Lanuvio, un paese dei Castelli romani vicino a Roma. Le opere concrete sono consultabili nella Biblioteca stessa. A Lanuvio si arriva con un trenino che parte dalla Stazione delle Ferrovie Laziali di Roma, in fondo alla Stazione Termini. Il FAG contiene carte della LIMM, la Letteratura Italiana della Migrazione Mondiale, tra due secoli, XX e XXI. Contiene anche carte della critica transculturale e carte della Letteratura Comparata internazionale in Italia. Il FAG viene aggiornato ogni anno dal suo fondatore. Gli scrittori della LIMM e i loro editori non partecipano, se non rarissimamente, all’incremento del FAG. Non smetteremo mai...

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Armando Gnisci

Nato nel 1946 a Martina Franca, nella Terra d’Otranto. Ha insegnato Letteratura comparata alla Università della Sapienza di Roma dal 1983 al 2010. Ha pubblicato una quarantina di libri e i suoi scritti sono stati tradotti in 13 lingue, compresi il cinese e l’arabo. Nel 2009 si è dimesso dall’università italiana. Nel 2012 l’Academia Europaea di Londra lo ha proclamato Ordinary Member. Il suo ultimo libro è Via della Transculturazione e della Gentilezza, Roma, Ensemble 2013.

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Kim Clark: nel paesaggio della memoria

KIM CLARK: NEL PAESAGGIO DELLA MEMORIA DELL’IO ATTRAVERSO GLI OCCHI MEDITATIVI DELLA POESIA

Scivolare per la scarpata dei ricordi in via di disgregazione e recuperare talune scaglie di memoria nella luce pur offuscata di un paesaggio della mente che intende ricostituirsi nella scrittura, attingendo alle risorse inesauribili della poesia. Si condensa, in tal senso, lo stato espressivo dell’autrice canadese Kim Clark, che risulta essere intimamente legato all’esperienza di vita maturata. La parola sembra infiltrarsi, con vigore, nelle fibre nervose del corpo dell’autrice, quasi a volerne sostenere il cambiamento: muta anche la visione del mondo in precedenza sperimentato e così ridefinito in maniera del tutto rinnovata, grazie a uno slancio poetico prima d’allora latente. Il linguaggio della poesia percorre la stria d’iride che guarda al disfacimento di strutture pregresse sedimentate nell’io: foglie instabili, edifici allo stesso modo cadenti che implodono come un sangue indefinito che tra spasmi svanisce. Visioni che dalla mente...

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