XVII
Dicono che prima di ucciderti
hai mangiato tanto quanto
non avevi mai fatto:
non fu l’indulgenza
estrema del condannato,
né la previdenza di colui
che si prepara al viaggio
e nemmeno la desolazione
di una cena senza comunione.
Fu quasi una punizione – l’ultimo sfregio.
XX
E immagino che l’ultimo pasto
figuri l’estremo messaggio:
“uti conviva satur”.
– Saggezza folle.
XXIII
Recavi rosse mele sulla soglia
e la fragranza si spandeva intorno.
Non gustasti i tuoi frutti. Nessuno
destò fiori ai tuoi piedi. Tu stessa
recidesti lo stelo.