Recensioni

Vedere ogni notte le stelle

Erminia Dell’Oro
Vedere ogni notte le stelle
Manni     2010

raffaele taddeo

Questo romanzo di Erminia dell’Oro è qualcosa di insolito rispetto alla sua consolidata produzione che è stata caratterizzata da romanzi con strutture narrative intense e articolate da una parte, dall’altra da una ricchissima produzione per l’infanzia. Da segnalare fra l’altro il testo per ragazzi “Dall’altra parte del mare” pluripremiato e con alti riconoscimenti.

Vedere ogni notte le stelle presenta una struttura narrativa più attenuata, più diluita perché è incentrata sui sentimenti, rappresenta una riflessione, un bilancio del rapporto ch’è c’è stato fra la protagonista, Milena, e la madre, ormai sola perché la relazione con il marito era entrata in crisi forse a causa della morte prematura di un’altra figlia, di cui conserva ancora tenero ricordo e legame con oggetti che le appartenevano.

Gli ambienti sono ancora quelli delle due zone geografiche in cui la vita di Erminia dell’Oro si è sviluppata, l’Italia e l’Eritrea, e tuttavia l’attenzione agli sviluppi psicologici descritti, fanno porre in secondo piano gli aspetti spaziali.

Non sono solo ricordi, ma lettere e oggetti che determinano questo dialogo ormai impossibile perché la madre di Milena, in fin di vita in Eritrea, non può più rispondere o intervenire nelle dinamiche di vita della figlia, la quale però sente il dovere come ultimo gesto di attenzione e amore di precipitarsi ad Asmara per  cogliere l’ultimo sguardo della madre che forse prima di morire la sta aspettando e chiuderà gli occhi per sempre dopo aver visto la figlia l’ultima volta. Non sapremo mai se quando la figlia sarà andata in ospedale a vederla la madre l’avrà riconosciuta. E’ sufficiente per la struttura del romanzo che abbiano incrociato gli occhi per l’ultima volta perché la madre avrà sentito di aver terminato definitivamente il suo compito di madre e la figlia alla fine sentirà la stranezza di “non essere più figlia”.

Il tessuto di relazioni, di sentimenti fra madre e figlia si snoda fra flash-back , ricordi, lettere che sono riproposte come evidenziazione della intensità di questa relazione, climi di casa, di atmosfere che poi  sono gli elementi costitutivi di una personalità.

Una madre che tenta ancora di gestire in la figlia e questa che cerca di mantenere la sua autonomia e la sua indipendenza.

Il romanzo è una delicata espressione di sentimenti che si snoda senza essere mai lamentevole, né puramente sentimentale.

Ancora una volta Erminia Dell’Ora rivela maestria, misura e delicatezza nell’intessere una narrazione che se non condotta bene rischiava di scivolare in sentimentalismi e romanticherie decandenti.

22-06-2010

L'autore

Raffaele Taddeo

E’ nato a Molfetta (Bari) l’8 giugno 1941. Laureatosi in Materie Letterarie presso l’Università Cattolica di Milano, città in cui oggi risiede, ha insegnato italiano e storia negli Istituti tecnici fin dal 1978. Dal 1972 al 1978 ha svolto la mansione di “consulente didattico per la costruzione dei Centri scolatici Onnicomprensivi” presso il CISEM (Centro per l’Innovazione Educativa di Milano). Con la citata Istituzione è stato coautore di tre pubblicazioni: Primi lineamenti di progetto per una scuola media secondaria superiore quinquennale (1973), Tappe significative della legislazione sulla sperimentazione sella Scuola Media Superiore (1976), La sperimentazione nella scuola media superiore in Italia:1970/1975. Nell’anno 1984 è stato eletto vicepresidente del Distretto scolastico ’80, carica che manterrà sino al 1990. Verso la metà degli anni ’80, in occasione dell’avvio dei nuovi programmi della scuola elementare, ha coordinato la stesura e la pubblicazione del volumetto una scuola che cambia. Dal 1985 al 1990 è stato Consigliere nel Consiglio di Zona 7 del Comune di Milano. Nel 1991 ha fondato, in collaborazione con alcuni amici del territorio Dergano-Bovisa del comune di Milano, il Centro Culturale Multietnico La Tenda, di cui ad oggi è Presidente. Nel 1994 ha pubblicatp per il CRES insieme a Donatella Calati il quaderno Narrativa Nascente – Tre romanzi della più recente immigrazione. Nel 1999 in collaborazioone con Alberto Ibba ha curato il testo La lingua strappata, edizione Leoncavallo. Nel 2006 è uscito il suo volume Letteratura Nascente – Letteratura italiana della migrazione, autori e poetiche. Nel 2006 con Paolo Cavagna ha curato il libro per ragazzi "Il carro di Pickipò", ediesse edizioni. Nel 2010 ha pubblicato per l’edizione Besa "La ferita di Odisseo – il “ritorno” nella letteratura italiana della migrazione".
In e-book è pubblicato "Anatomia di uno scrutinio", Nel 2018 è stato pubblicato il suo romanzo "La strega di Lezzeno", nello stesso anno ha curato con Matteo Andreone l'antologia di racconti "Pubblichiamoli a casa loro". Nel 2019 è stato pubblicato l'altro romanzo "Il terrorista".

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