La notte definisce i contorni
del mio corpo e la mia voce diventa
gemito di farfalla
appartengo alla stessa dinastia di soli
e di lune dell’universo,
appartengo allo stesso vortice
di sangue d’animale.
Sento occhi e bocca pulsarmi nelle mani
dove c’era il silenzio
ogni goccia delle vene
mi sussurra una creazione di terra pura.
Nella notte, le gambe crescono con sincerità
di una preda inseguita
e l’inconscio preme sul cuore
prima come randagio, poi come domestico consigliere
per vanificare la ragione del mattino.
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Regalatemi una terra che accoglie
chi sbaglia, e perdona le lacrime fragili
regalatemi un sesso di conchiglia,
di vortici e geometricamente perfetto
salvatemi dal mio errare nuda d’anima
di notte come una fiamma di candela mai spenta.
Infine la natura accoglierà il mio corpo inerme
nella sua saggezza divina di bosco
saprò che la vita è destino di pace
quando armonizzerò nell’universo
parti di corpo di uomini e di donne fra loro
e attenderò la mia anima ermafrodita
per ritornare a maturare nella bocca di Dio.
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Ho figli segreti , nati da una magia di cielo
concepiti nella riservatezza di un lampo,
cresciuti come uccelli che volano
fuori dal mio ventre.
Semineranno la terra dei miei occhi,
si ciberanno del cibo che ha nutrito anche me
si spingeranno con l’anima e il corpo
in luoghi lontani per assaporarne
l’andatura degli autoctoni
colmeranno la terra con fame di sorrisi
certi e sinceri
e il mio silenzio che misura la distanza fra me
e gli altri, sarà una congettura antica e vuota
perché avrò donato il mio seme ricco di donna
alla terra arida di sentimento.
Eloisa Ticozzi
Poesie bellissime: parole che entrano dentro la carne e restano, germogliano; immagini potenti; una sensibilità delicata ma che, al tempo stesso, incide.