Del Postmodernismo

Peter Carravetta
Del postmoderno
Bompiani    2009

raffaele taddeo

Il sottotitolo del volume dello studioso Peter Carravetta rappresenta appieno l’indagine conoscitiva che ci offre in questo testo l’intellettuale statunitense di origine italiana. In Italia la concezione  del postmodernismo è stata affrontata con lucidità da Gianni Vattimo, noto anche per la individuazione di categorie come “pensiero debole” e “pensiero forte” e per i riferimenti di tale pensiero alla posizione filosofica di Nietzeske.
Il testo dello scrittore americano ci trasporta in una dimensione più complessa e più dinamica perché pone a fuoco tutta la cultura americana prodotta negli ultimi 50 anni e non solo, perché affronta le tendenze che si stanno aprendo nel XXI secolo. Più significativamente il testo di Peter Carravetta mette il risalto il rapporto fra sviluppi culturali e organizzazione politica, quasi che a volte sia questa a dettare la riflessione e il pensiero, ma anche e  viceversa.
E tuttavia quello che ancor più è possibile ricavare dalla riproposizione e riaccorpamento della cultura americana degli ultimi 50 anni del secolo scorso è quasi una dialettica, se non contrasto, fra la ricerca della cultura che tende a interpretare le tendenze sociali sviluppatesi e lo sviluppo della politica internazionale.
Perché se da una parte arriva la “fine delle grandi metanarrative illuminista, come l’emancipazione, l’idea di progresso e l’idealismo universale”, quindi la fine delle ideologie che indirizzano i comportamenti di gruppi e di singoli, dall’altra si ha l’avvento dell’età della globalizzazione, di un super capitalismo planetario, che condizionatutti gli aspetti della vita; si ha la nascita di un “nuovo Ordine.”
L’era del postmoderno nella  riorganizzazione culturale costringe gli intellettuali a prendere in esame l’emergere delle nuove nazioni mentre nel contempo sorgono gli studi sul postcolonialismo, a cui attingono anche specialisti e critici della letteratura.
Il testo dello studioso statunitense spazia da un raffronto fra avanguardia e postmodernità, cercandone le analogie e differenze, a una ricognizione degli studi che avvengono negli ultimi scorci del secolo scorso, da quelli di sociologia ai Gender Studies, dalla globalizzazione alla utopia.
Un capitolo a parte viene dedicato al discorso letterario e alla teoria della critica.
Il volume si chiude con un capitolo che recita “quindici tesi per l’epoca storta”, in cui vengono focalizzati appieno gli aspetti più significativi del postmoderno, le problematiche  e le tendenze che si stanno sviluppando nei nostri tempi a partire da quella frattura storica che è stata la distruzione delle due torri a New York. In una di queste tesi, ci piace ricordarlo, viene affrontato il tema del confine. Di particolare importanza anche perché la letteratura della migrazione trova il suo substrato proprio in questa problematica. Scrive il prof. Carravetta: “Non c’è dubbio che molto di quanto accadrà nel XXI secolo riguarderà soglie, frontiere, punti di controllo di ingresso e uscita, attraversamenti (il)legali dei confini…ma chi attraversa i confini mette a repentaglio sistemi stabili dell’economia, le tradizioni etniche e nazionali”.
Certamente il testo dello studioso statunitense non è rivolto al gran pubblico, ma è di fondamentale aiuto a studiosi e intellettuali che cercano di orientarsi in questa epoca che è fatta di continui cambiamenti tali da far perdere la bussola.

23-02-2010