il giorno che sei diventato poeta

in questo pomeriggio che sa di pioggia
distenditi
prendi i ricordi uno ad uno
fallo teneremenete
torna a quand’eri bambino
e camminavi sulla terra
e guardavi il cielo
torna a quell’atrio
quando hai scoperto che l’attesa
era un’assenza
al tempo in cui l’ombrello
ti era d’impiccio
ma non sempre pioveva
ti ricordi quel campo
la ragazzina con le treccine
aveva preso una spiga
te ne aveva messo i chicchi nel palmo della mano
a quando parlavi con i sassi
e ridevi insieme al tuo cane
alla tortora che avevi ferito
te n’eri molto dispiaciuto
e hai scoperto che non eri un cacciatore
forse era quello il tempo
che sei diventato poeta.
distenditi, chiudi gli occhi
e ricorda
il primo giorno di scuola
la solitudine che provavi accanto al papà
forse era lì che sei diventato poeta
ricorda le vie dove hai camminato
ah quanto vie hai camminato
pensa alla gioia di quando di lì a poco avresti incontrato il tuo amico
a quando hai scoperto l’altro
nel viso rugoso e scuro del contadino
forse è stato quello il momento che sei diventato poeta
pensa ai primi versi
alla prima canzone che ti ha fatto piangere
ricorda le cose che qui per pudore non scrivi
che non sai ancora scrivere
ricordi? eri sempre un po’ distante
sempre ospite
sempre straniero
la gente dice che son fatti così i poeti
ricorda
la terra calda di sole
la terra scura di pioggia
il campo di grano
la tortora
l’attesa
l’assenza
ricordati
del giorno che sei divetato poeta.