Ad Ann Diamond
Così tanti suoni si rincorrono
tra i rami degli alberi
toccati dal vento. Così tante storie
vengono narrate all’ombra
d’un cipresso, gli sguardi al galoppo
nel chiaroscuro un cortile
è avvolto nel sonno; polvere, cenere
in un libro recluso nell’antichità,
lacrime liquide, maturo il frutto.
Pioggia del Canada in un ricordo
sbiadito nel vetro. Fiumi, partoriti
nella notte senza nome una montagna
in un cerchio di penombra, sollievo
tocca il vertice d’una campana
sfiora nel vento un rantolo, nelle ossa,
penetra il freddo stridulo, sotterfugio
nei rioni spesso soli e abbandonati
là vivono poetiche visioni, una donna
vestita di cielo una melagrana con abito
forbito d’anima, nel cuor benedicente
d’autunno e di vocabolario.
FABIO STRINATI ...