In questo piccolo libro Saba Anglana, artista italosomala, si cimenta per la prima volta nella scrittura in prosa, dopo aver sperimentato vari linguaggi nel corso della sua esperienza artistica [1]. Il testo è introdotto da una prefazione intitolata “muta liturgia dell’essenziale” di Paolo Mottana e si conclude con una breve “biobibliografia” riguardante l’autrice.
Il protagonista dell’opera è un fantasma, che sorprende la scrittrice sempre nel primo pomeriggio, cioè nel momento della giornata in cui i riflessi lentamente si attenuano e l’attenzione progressivamente cala. Con questo fantasma l’autrice intesse un dialogo fitto, a tratti melanconico, che la porta sempre a interrogarsi su se stessa, sul suo passato, ma anche sul presente che vive e la circonda. Tuttavia il fantasma è anche assenza, poiché è la proiezione della mancanza di una persona cara e amata che ha fatto parte della vita della scrittrice e con la quale ha l’esigenza...