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Nnedi Okorafor: Il volo nella scrittura di un’identità letteraria migrante
Volare con le parole a una certa distanza dalla complessità del mondo d’appartenenza e atterrare con dolorosa consapevolezza sull’imprescindibile espressione dello stesso. È questo il compito che l’autrice statunitense di origine nigeriana Nnedi Okorafor porta avanti, cercando di infrangere attraverso il movimento migrante della sua scrittura, le limitazioni palpabili e non di una realtà contrastata, per riassimilarle con gli strumenti del realismo magico. Un artificio preposto a indagare la conflittualità nella terra d’origine mediante l’allontanamento rispettoso dell’elaborazione fantastica, così da trattenere a ogni costo i valori fondamentali. A tal proposito, nel suo racconto “Biafra”, la scrittrice affida al personaggio leggendario di Arrọ-yo, la missione provvida di sistemazione in letteratura del tema sfaccettato legato alla guerra civile in questione. Questa figura affonda il suo costituirsi nei primi anni del Novecento, in un villaggio dello stato nigeriano di Cross River. Dopo un peregrinare inquieto per il mondo, scossa dalle notizie apprese...
biografia Aurelia Rosa Iurilli
Aurelia Rosa Iurilli è nata a Ruvo di Puglia nel 1941. Con le ultime ondate di emigrazione, nel 1952 si trasferisce in Argentina. Affronta gli studi sino alla laurea in Profesora de Castellano y Literatura. Nel 1984 ritorna definitivamente in Italia e lavora come lettrice all'Istituto Giulio Cesare di Bari, oggi Marco Polo. Propone la sezione “Esecitazioni” per la Grammatica di Spagnolo del Prof. Alfonso Falco, dell'Università della stessa città, (Ed. Levante 1988), dove lei intanto svolge attività di lettrice. Entrata in pensione, si dedica attivamente all'attivita letteraria. Compone poesie, racconti, pièces teatrali e un libretto per un’opera lirica, "Giusepe d'Egitto", rappresentata nell’agosto 2012 sul sagrato della Basilica Santa Maria del Pozzo di Capurso, con musica del Maestro Palmo Di Venere. Quest'opera versa ancora sul tema dell'emigrazione, caro ai suoi studi e al suo pensiero, al quale ha dedicato non pochi lavori e pubblicazioni, tra i quali Della lingua...
La cautiva Rayhuemi
Indie e cristiane in cattività
Appena fuori dalla Gran Aldea, come soprannominavano Buenos Aires ancora dopo la colonia, si apriva sconfinata e silenziosa la pampa. Fertile e promettente, era dominio indiscusso del indio la gran famiglia araucana suddivisa in tribù minori e molto agguerrite: ranqueles, moluches, pehuenches, vorogas, ecc. A modo di difesa, come fosse un filo spinato, sorgevano le estancias fortificate, vera linea di avanzata, linea di frontiera interna. La vita nei fortines era dura . L’indio non presenta battaglia, è indisciplinato, non concepisce l’arte dello schieramento né la tattica militare. Il malòn attacca silenziosamente e a sorpresa l’abitato dei bianchi: paese, fortino o convoglio di merci e posta, lanciando frecce incendiarie ai tetti generalmente di paglia, la temibile lancia, chuza, a portata di mano. Ma è soprattutto il suo grido selvaggio le sue imprecazioni a seminare il terrore. Il suo obbiettivo è il furto: capi di bestiame e cavalli,...