a cura di raffaele taddeo
In questa parte si è voluto inserire tutta una serie di documenti letterari che difficilmente avrebbero potuto trovare posto nelle sezioni ordinarie della rivista.
Si tratta di un gruppo di favole, di poesie, ballate popolari di anonimi, poesie sullo sterminio. Ma in questo supplemento si è voluto inserire anche un testo inedito, non per la composizione, ma per la rielaborazione nell’accostamento che è stato organizzato dall’attrice Diana Pavlovic, e da lei stessa recitata e drammatizzata in evento teatrale col titolo “Rom cabaret”.
I testi proposti sono ricchi e numerosi e siamo stati fortunati nell’essere riusciti a raccoglierli e proporli ad una lettura che speriamo attenta da parte di coloro che ci seguono.
Un particolare ringraziamento va fatto al prof. Giulio Soravia, peraltro presente in questo numero con due suoi saggi, che ha messo a disposizione sue ricerche e suoi lavori proprio per la nostra pubblicazione. Tutto il corpo della raccolta di ballate e canzoni di anonimi è dovuto alla sua generosità.
Il supplemento è arricchito anche da recensioni dell’opera della scrittrice svizzera, appartenente al gruppo nomade degli jenische, Mariella Mehr, , di cui sono state tradotte in italiano quattro testi significativi della emarginazione vissuta dai nomadi svizzeri per oltre 40 anni nella metà del secolo scorso.
Le pagine in prosa e in poesia di Mariella Mehr sono di una durezza e di una forza impensabile in uno scritto.
Ultimamente è stato pubblicato un testo sul mondo dei gitani: “Il circo capovolto”. Non so quanti testi letterari su questo argomento sono stati scritti, ma certamente c’è voluto una buona dose di coraggio da parte dell’autrice, Milena Magnani, a cimentarsi in un argomento e su un gruppo umano oggi così osteggiato e sottoposto a vere incomprensioni che rasentano atteggiamenti razzistici di triste memoria.
Era emersa da parte nostra l’intenzione di tradurre tutto il numero nelle quattro lingue che sono proprie della rivista: arabo, inglese, francese, spagnolo.
Siamo riusciti a farlo per intero per le tre sezioni letterarie canoniche della rivista, non siamo riusciti per tutti i testi dei saggi, alcuni sono arrivati veramente tardi perché si potesse porre mano alla traduzione, come neppure si è potuto per l’intero supplemento, che vedrà alcune sezioni più tradotte, altre meno.
Ci è sembrato opportuno inserire tutte le traduzioni fatte anche se per alcuni testi ci saranno traduzioni in una lingua e mancante in un’altra.
- favole
- poesie dello sterminio
- la poesia popolare di anonimi
- teatro
- recensioni