Florance Faval
L’albero felice
Editiones du Dromadaire 2010
Lorenzo luatti
Autori ed editori di rara eleganza, Pierre Hornain e Florence Faval “veneziani d’adozione” – di origine francese il primo, svizzera la seconda –, hanno meritato attenzione e consensi per la raffinatezza e l’originalità delle loro pubblicazioni. Hornain, incisore e poeta, è autore dei testi e Florence Faval, scultore e incisore, è autrice delle immagini. Ci hanno regalato opere d’alta manualità, fatte con cura e passione, con giochi di cartotecnica che stimolano la fantasia dei bambini con grande originalità di forma e contenuto. Incontratisi a Venezia nel 1992, i due autori fondano nel 2000 le Èditions du Dromadaire (www.dromadaire.it) – il dromedario è l’animale dei ricordi di Faval che ha trascorso l’infanzia e l’adolescenza in Marocco –, la piccola e originalissima casa editrice veneziana “fatta su misura”, che pubblica un paio di loro libri all’anno. Fino alla primavera del 2007, quando Pierre Hornain improvvisamente muore a soli 49 anni.
Negli anni successivi Florance Faval ha continuato, coraggiosamente, il lavoro della piccola casa editrice veneziana, pubblicando alcuni racconti inediti di Pierre Hornain e nuovi testi scritti dalla stessa Faval (ricordo quello d’esordio, il racconto Il fiume, uscito a fine 2009). Nei mesi scorsi, l’autrice ha fatto uscire “L’albero felice”, una breve storia narrata e illustrata con intensa semplicità e delicatezza.
“Era triste e solo tra due case. D’estate, rigoglioso e fiorito. D’inverno, nudo e silenzioso”. Inizia con queste parole la strana avventura di un albero, solitario e tormentato, condannato a rimanere aggrappato a un terreno che gli dà di che vivere ma che lo rende triste e sofferente. Ma la felicità è dietro l’angolo, ha il volto spensierato e giocoso di tre bambine danzatrici. Grazie a loro l’albero troverà un senso alla propria presenza.
Un albo a “fisarmonica” a tre livelli e costruito su altrettanti piani narrativi: quello iconico (il grande disegno dell’albero e delle acrobate), le sei scene interne con parole e immagini (che esprimono i diversi “stati d’animo” dell’albero) e, infine, il breve testo della storia.
31-01-2011
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