I testi segnati con asterisco sono inediti
*Quando morì Abeil Temesgen
Amica che non ti stanchi mai
standomi accanto . A fine novembre è morto un uomo.
Nero come la morte era.
Fresco come la notte era.
Bello era,
come la violetta dell’alba .
Ubriaca di luci balenava Bolzano
di sera.
Luci sulle porte, su casette di legno,
sul ponte Talvera e sui prati. Tutto splendeva,
e splende tutt’ora.
C’è tra la gente chi ride e canta…
Chi mentre fugge ha fame e muore di fame.
C’è chi muore mentre salta sul treno
e cadde. Pensa lui: “ Forse sto dormendo
dentro il sogno!”
Piena di spine è adornata la vita ragazzo…
Al fuggitivo con l’orecchino
nessuna speranza.
Niente rimane dell’aurora , amica mia.
Nemmeno un bacio.
L’ultimo bacio della madre nera
nella disgrazia .