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O homem que queria passar – L’uomo che voleva passare

Da Torpalium, São Paulo, Ática, 1977

O HOMEM QUE QUERIA PASSAR

Um homem queria passar (e quase que passa). Nós nos desentendemos àquela noite porque ele queria passar e eu não queria que ele passasse.
A princípio, ele apenas pediu passagem. Eu neguei, afirmei que não era possível. Ele explicou lá as razões dele e eu continuei balançando a cabeça de um lado para o outro.
Ele suplicou passagem. Não nego que ele tinha seus motivos, mas eu simplesmente não podia deixar ele passar. Reafirmei a impossibilidade do ato e gritei um sonoro não em seu ouvido.
O homem começou a gritar e a uivar. Fiquei com certo medo, mas me controlei e disse para mim mesmo que eu tinha um dever a cumprir. Imaginei que eu era um muro e meu corpo obstruiu a passagem.
Ele segurou meu braço e tentou passar de qualquer jeito. Eu o empurrei. Ele avançou com fúria e eu o surrei com vontade, durante muito tempo. Ele desmaiou, porque era um homem fraco.
Despertou meio trôpego e mergulhou de cabeça sobre mim. Eu olhei seu desespero com espanto. Então lembrei-me que ele era o homem que queria passar e eu o que não deveria nem poderia deixá-lo passar. Éramos dois seres incompatíveis.
Por isso eu o destruí.

L’UOMO CHE VOLEVA PASSARE

Un uomo che voleva passare (e a momenti passava davvero). Quella sera ci scontrammo perché lui voleva passare ed io non volevo che lui passasse.
All’inizio chiese solo il permesso di passare. Io glielo negai, gli dissi che non era possibile. Lui spiegò le sue ragioni ma io scossi nuovamente la testa.
Allora cominciò a supplicarmi di lasciarlo passare. Non nego che avesse dei buoni motivi, ma era un fatto che io non potevo lasciarlo passare. Ribadii quell’impossibilità e gli urlai un sonoro no! all’orecchio.
L’uomo scoppiò anche lui ad urlare. Ebbi un attimo di paura ma non persi il controllo, sapevo benissimo qual’era il mio compito. Immaginai di essere un muro e il mio corpo ostruí il passaggio.
Lui mi tirò per il braccio cercando di passare con ogni mezzo. Io lo respinsi. Allora tentò di avanzare con foga, ma io lo colpii forte e a lungo. Ben presto perse i sensi, era un uomo debole.
Poi si riprese e ancora barcollando si scagliò a testa bassa contro di me. Osservai la sua disperazione con meraviglia. Pensai ancora una volta che lui era l’uomo che voleva passare ed io quello che non doveva lasciarlo passare. Eravamo due esseri incompatibili.
Per questo lo annientai.

L'autore

Julio Monteiro Martins

Julio Monteiro Martins è nato nel 1955 a Niterói, Brasile. “Honorary Fellow in Writing” presso l’Università di Iowa, Stati Uniti, ha insegnato Scrittura Creativa al Goddard College, nel Vermont (1979-82), l’Oficina Literária Afrânio Coutinho, Rio de Janeiro (1982-91), l’Instituto Camões, Lisbona (1994), la Pontifícia Universidade Católica do Rio de Janeiro (1995), e tra il 1996 e il 2000 ha tenuto corsi in diverse città della Toscana. E’ stato uno dei fondatori del Partito Verde brasiliano e del movimento ambientalista “Os Verdes”. Avvocato dei diritti umani a Rio de Janeiro, è stato responsabile dell’incolumità dei meninos de rua. Nel paese d’origine ha pubblicato nove libri tra raccolte di racconti, romanzi e saggi, tra cui Torpalium (Ática, São Paulo 1977), Sabe quem dançou? (Codecri, Rio 1978), A oeste de nada (Civilização Brasileira, Rio 1981) e O espaço imaginário (Anima, Rio 1987). In Italia Il percorso dell’idea (petits poèmes en prose, con foto originali di Enzo Cei, Vivaldi & Baldecchi, Pontedera 1998), le raccolte di racconti Racconti italiani (Besa, Lecce 2000),La passione del vuoto (Besa, Lecce 2003), madrelingua (Besa, Lecce 2005),L’amore scritto (Besa, Lecce, 2008) e L’irruzione, racconto incluso nell’antologia Non siamo in vendita – Voci contro il regime (a cura di Stefania Scateni e Beppe Sebaste, prefazione di Furio Colombo, Arcana Libri / L’Unità, Roma 2002). Le sue poesie sono state pubblicate su varie riviste, fra cui il quadrimestrale di poesia internazionale “Pagine” e la rivista online “El Ghibli”, e nelle antologie i confini del verso. Poesia della migrazione in italiano (Firenze, Le Lettere 2006) e A New Map: the Poetry of Migrant Writers in Italy (Los Angeles, Green Integer 2006). È stato ideatore dell’evento “Scrivere Oltre le Mura”. Attualmente vive in Toscana dove, oltre a insegnare Lingua Portoghese e Traduzione Letteraria presso l’Università degli Studi di Pisa, dirige e insegna nel Laboratorio di Narrativa, che è parte del Master della Scuola Sagarana, a Lucca, ed è direttore della rivista letteraria on-line “Sagarana”. Nel 2011 è stata pubblicata la monografia sulla sua opera Un mare così ampio: I racconti-in-romanzo di Julio Monteiro Martins, di Rosanna Morace, per la Libertà edizioni, di Lucca. Nel dicembre 2013 è stata pubblicata la sua raccolta poetica “La grazia di casa mia” (Milano, Rediviva).