Daniele Comberiati, Colpo di Stato nella San Marino rossa
Besa 2018 € 14,00
raffaele taddeo
Daniele Comberiati mostra una padronanza narrativa invidiabile. Il romanzo tratta di vicende storiche realmente accadute e rimosse forse perché un po’ scomode. Lo stesso titolo ci porta alla storia e al luogo del dove si svolsero i fatti. Siamo a metà degli anni ’50 e da anni nella repubblica di San Marino è al potere un giunta formata dall’allora partito comunista di san Marino e dal partito socialista. Le azioni che questa giunta intraprende, pur con una risicata maggioranza, sono ritenute pericolose dal governo italiano e statunitense. La politica di stretto legame con l’allora Unione sovietica, l’ipotesi di introduzione del divorzio allarmarono i governi occidentali così che attraverso raggiri e manipolazioni di consiglieri del Consiglio sanmarinese, si arrivò ad una maggioranza di colore diverso. Il Consiglio in carica presenta le dimissioni della maggioranza dei consiglieri (il partito comunista faceva firmare una lettera di dimissioni degli eletti senza data da utilizzare per ogni evenienza). Si deve andare necessariamente a nuove elezioni con il mantenimento in carica dei capitani reggenti della vecchia maggioranza. Gli esponenti della nuova maggioranza si radunano in un edificio, Rovereta che era stata una fabbrica, formando un governo provvisorio. E’ riconosciuto e sostenuto dall’Italia, che manda carabinieri a difesa del nuovo governo, e USA. Alla fine, però, viene riconosciuto anche dai vecchi capitani e dai consiglieri che prima formavano la maggioranza.
Questi elementi del contesto storico
vengono riproposti nel romanzo di Daniele Comberiati in una forma fantasiosa utilizzando il modulo
della memoria da una parte e del ritorno dall’altra. I nomi dei personaggi sembrano
creati dal nostro autore (personalmente non ne ho trovato uno andando a
scorrere qua e là qualche notizia del fatto storico). Protagonista della
vicenda è un tal Mario Balducci, uno dei capitani del Consiglio di San Marino
che, dopo il cambiamento di colore della repubblica sanmarinese, è stato
relegato in Francia in una sorta di residence da cui non poteva muoversi. Viene
richiamato dopo anni e anni da alcuni giovani comunisti di San Marino. Accetta di rientrare e
incomincia già l’avvertenza di una sorta si disappartenenza ad una città che è
ormai diversa. Il ritorno comporta sempre una difficoltà di riconoscimento. Lo
spaesamento che Mario Balducci prova è ben descritto e in qualche modo è anche modulo narrativo.
Nel ritornare e rincontrare delle persone avviene anche la riproposizione degli
avvenimenti accaduti in quel lontano 1957. Vengono rianalizzate le ultime ore,
quelle che dovevano incitare alla resistenza e quelle che invece risultarono
poi decisive per la capitolazione e la consegna della città al governo
provvisorio riunito nella Rovereta.
Il romanzo però vive dell’amore di Balducci per Adelaide per cui le vicende
politiche si intrecciano con le vicende sentimentali, anzi le azioni politiche
del personaggio principale sembrano siano dettate proprio dai sentimenti che
egli prova per la giovane comunista che si fa paladina delle esigenze delle
donne e le reclama ad alta voce.
Comberiati sembra volerci dire che tutte le grandi decisioni che ogni uomo
intraprende avvengono sempre per rispondere ai sentimenti amorosi che uno
prova. Chi combatte, chi scrive, chi
intraprende viaggi, chi governa lo fa per una qualche donna che è diventata il
suo ideale. Lo si fa per sorprendere, lo si fa per stupire, lo si fa per
mostrare la propria capacità, ma alla base dell’agire umano c’è sempre una
donna. Ce l’aveva detto Dante e poi Petrarca, ma tutta la letteratura italiana
ci insegna che il motore dell’agire umano nel bene e nel male è la donna.
Sotto questo aspetto il romanzo si scosta dal romanzo storico e assume piuttosto
la caratteristica di un romanzo d’amore, oltre tutto vissuto in maniera
platonico ideale perché Balducci non avrà alcun rapporto fisico con Adelaide.
Chi sia poi quest’ultima, quale rapporto stabilisce con la città di San Marino
e con i responsabili del Consiglio è meglio lasciare alla scoperta della
lettura.
La scrittura di Daniele Comberiati e fluida e a volte ricercata specialmente nella scelta dei termini. Si legge con estremo interesse.