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Intervista. Grazia Cocchetti

UNO SCRITTORE IN MISSIONE

di Maria Grazia Cocchetti

Sagarana, le storie infinite. E’ questo il significato del neologismo che dà il nome alla scuola di scrittura creativa fondata nel 1999 da Julio Monteiro Martins, lo scrittore brasiliano che, dopo avere insegnato in quattro paesi diversi e pubblicato una decina di libri in portoghese, ma anche Racconti italiani, vive da alcuni anni a Lucca e insegna Lingua portoghese e Traduzione letteraria all’Università di Pisa. Monteiro Martins è uno scrittore che va oltre le mura…

    Lei è stato promotore  di “Scrivere Oltre Le Mura”, una manifestazione di grande successo…

Scrivere Oltre Le Mura è stata un’esperienza unica che, per sei giorni, trasformava Lucca nella Città dello Scrivere. Ovunque si tenevano corsi, scrittori famosi e meno famosi convivevano a livello esistenziale. Ora, l’Estate Sagarana, con i tre corsi dedicati all’arte e alle tecniche del narrare, diventa l’erede di ‘Oltre le Mura’.    

   Come nasce il Master della scuola Sagarana ?

In realtà è da tempo che meditavo di creare un master in scrittura creativa. Da quando, ancora  negli anni Settanta, fui invitato in qualità di scrittore a rappresentare il Brasile all’International Writing Program dell’università dell’Iowa diretto da Paul Engle e Hualing Nieh, più volte indicati al premio Nobel per la pace per il loro programma.  Non a caso, l’International Writing Program, anche nel periodo del maccartismo, si è distinto quale oasi dell’imparzialità, invitando scrittori cubani, russi ecc.. Ho quindi creato il mio primo workshop di scrittura al Goddard College a Montpellier nel Vermont, un college rivoluzionario dove gli alunni  decidono i loro programmi. E ora finalmente questo master biennale che esplora diverse forme di scrittura: narrativa, poesia, drammaturgia.

   Chi sono gli allievi della scuola?

Si possono individuare due tipi di allievi. Ci sono laureati, intorno ai 30 anni, che non hanno ancora trovato un inserimento lavorativo congeniale,  e quindi cercano un perfezionamento o attendono il disvelarsi di una vera vocazione. E un’altra categoria di allievi, rappresentata perlopiù da donne, con figli già grandi, che finalmente si dedicano a qualcosa che hanno sempre desiderato ma, per motivi diversi, hanno sempre rinviato.

Quali opportunità  per gli allievi?

Sta per terminare il secondo anno di Master, quindi gli allievi hanno le loro opere in pieno sviluppo. Comunque, in generale, anche nelle passate edizioni dei corsi, i più bravi svolgono uno stage. Inoltre i nostri allievi sono pubblicati da case editrici di alta qualità come Jaca Book, Le Grazie, Besa, Marietti, Guanda. Il sito Internet della Sagarana è, infine, una vetrina per i nostri allievi.

C’è chi sostiene che dalle scuole di scrittura creativa escono autori che scrivono in modo simile…

Prima di lasciare gli Stati Uniti ho compiuto un lungo giro, visitando le principali scuole di creative writing. Negli Stati del Sud ho visitato alcune scuole dove, anziché sviluppare lo stile personale degli allievi,  lo rendevano uniforme in modo da usare poi gli autori come ghost writers.  Ma questo è proprio quello che non si deve fare. Una scuola deve individuare le capacità personalissime di ciascun allievo. Capire cosa vogliono e dare loro gli strumenti perché possano esprimere e scrivere esattamente quello che sentono.

   Si dice anche che chi vuole scrivere non deve necessariamente frequentare una scuola di scrittura creativa…

Ma allora mi domando perché questo argomento non è mai stato usato per le scuole di musica, di arte, di pittura… Comunque una scuola di scrittura come la Sagarana è ricca di simboli, di riferimenti e, pertanto, se, in alcuni casi, non crea bravi scrittori, crea, tuttavia, lettori più attenti, docenti più bravi che insegnano con gioia la letteratura.

Lo sviluppo di uno scrittore dipende dal talento ma anche dal fatto che possa  trovare una piccola comunità in cui riconoscersi. Una scuola di scrittura è  innanzitutto un luogo dove parlare, scambiarsi esperienze. Uno scrittore isolato si atrofizza.  In Brasile, i bar aperti fino alle cinque di mattina sono un luogo di aggregazione, una comunità di scambio. Non a caso, la scuola Sagarana, qui nel lucchese, rappresenta un centro interculturale, un punto di aggregazione del progetto ‘Porto franco’ della Regione Toscana.  Inoltre, la Scuola ha attivato una convenzione con l’Università dello Iowa,  che si traduce in uno scambio di docenti e di allievi. Quest’anno, ad esempio,  ospitiamo Patricia Foster, grande esperta in biografie femminili, che terrà due corsi.

   In Italia, al contrario di molti altri Paesi, i corsi universitari non hanno ancora assorbito i corsi e i laboratori di scrittura creativa…

A mio parere, i motivi di questo ritardo sono da ricercare nel fatto che  manca una buona alchimia tra il mondo accademico e l’ambiente creativo, percepito come qualcosa di potenzialmente sovversivo.

   A suo parere, qual è la finalità di una scuola di scrittura ?

Una scuola di scrittura può concorrere a ristabilire le vere priorità della letteratura che, oggi, sono sovvertite, con autori più preoccupati di percepire l’anticipo e meno preoccupati della crisi della società.

Lo scrittore è una riserva etica della società, come in America latina dove il sacrificio degli scrittori ha evitato spesso le dittature. Vorrei che la mia esperienza passata sia un richiamo al sacerdozio dei valori, e non al divismo. In Brasile noi scrittori viviamo il senso di questa missione. E adesso in un’Europa percorsa da nuove crisi, abbiamo bisogno anche di nuove storie.

E’  necessario usare la letteratura per fare i conti con il presente.

  Tra i corsi estivi della Sagarana figura il Creativity Workshop che lei definisce “il posto dei sogni perduti”. Un suo sogno ?

In Brasile i minatori, quando scendono in miniera,  portano anche una piccola gabbia con un uccellino che, sbattendo le ali,  li avverte dell’eventuale presenza di gas pericolosi.    Ecco, vorrei che gli scrittori della scuola Sagarana e, in generale, tutti gli scrittori riscoprissero il valore profondo della loro missione.

Uno scrittore può aiutare la società a evitare un futuro negativo.

L'autore

Grazia Cocchetti