Interviste Supplementi

Intervista. Francesca Grazzini

UN TRAUMA E POI…

di FRANCESCA GRAZZINI, in «Gioia», n° 13  –  3 aprile 1999

VIVO LA MIA SECONDA VITA

Ho vissuto una vita in Brasile e ora né sto vivendo un’altra in Italia. Dall’82 al ’94 la mia esistenza è stata devastata. Eravamo una famiglia allegra e unita di cinque persone e ora mi è rimasto solo il fratello più piccolo a Rio de Janeiro. Malattie incredibili mi hanno portato via tutti e, tra gli altri, la mia bellissima madre, Selma, che per me era come una sorella. Avevo una mia Casa editrice che si chiamava Anima, che in sei anni ha pubblicato più di sessanta titoli e l’ho dovuta chiudere, perché dopo la dittatura militare, che era costata la vita ad amici e a una fidanzatina dell’università, era iniziata quella democrazia falsa, impazzita, con l’inflazione che andava all’80 per cento al mese. Per cui i soldi delle vendite dei libri non riuscivano a coprire neanche il costo della carta. Più tardi sono stato avvocato del Centro brasiliano di difesa dei bambini e degli adolescenti: nel mio Paese ci sono stragi in cui vengono mitragliati trenta, quaranta bambini in una volta.

A quarant’anni sono stato invitato a Lisbona a tenere lezioni di scrittura creativa come avevo fatto in diverse università americane. E lì sono andato al parco della Serafina, colline e colline di trifoglio che non finiscono più, il piede che sprofonda, un cielo enorme e pulito, e allora è venuta questa rivelazione dentro di me: tu sei morto, sei stato un bravo ragazzo e ora sei in paradiso. Una seconda vita mi veniva data per ripagarmi delle cause giuste che avevo cercato di abbracciare. Ho provato un benessere enorme, profondo.

La mia vita è riiniziata così. Ho incontrato la donna che mi avrebbe portato in Italia e dato mio figlio Lorenzo. Ho un’energia nuova, straordinaria. Non sono venuto in Europa, ci sono tornato. I Monteiro Martins sono immigrati portoghesi fuggiti in Brasile al tempo di Napoleone con la Casa reale. Ho pagato un prezzo per la migrazione dei miei avi. E ora l’Europa mi ha ricevuto tra le sue braccia, come si fossi ritornato al seno materno.

L'autore

Francesca Grazzini