Isacco ragazzo
(Gen., 22.1-19)
Benché il racconto voglia che un angelo fermò
quel colpo indicando un ariete
impigliato per le corna nei rametti
e rami d’un cespuglio lì vicino,
benché l’angelo dicesse che Dio
stava provando Abramo nella fede e che
lo trovò saldo, la storia non dice un’acca
di come, dopo aver portato la legna,
convinto che l’agnello l’avrebbe fornito
Dio, lo choc scosse l’animo di Isacco
quando il padre lo prese e lo legò –
e adesso il tradimento – l’incredulità
mentre si sentiva sollevare e adagiare
sull’ara-catasta che lo trafiggeva.
Né il racconto dice il terrore del
ragazzo allorché il padre levò
il coltello di bronzo molato di fresco;
né dice lo scintillio sinistro
del sole sulla lama, strinato a fondo,
nella memoria di Isacco.
(traduzione Angela d’Ambra)