Racconti e poesie

Parla il caffè

Scritto da Verusca Costenaro

Mi scruti

mi vuoti

ti scotti.

Fai “ahi!”

con la lingua persa nel mio liquido

bollente,  

come un sollevamento del cuore.

Il cuore, invece, lo hai lasciato

accanto al comodino. Come ogni mattino.

Ché non si sciupi troppo.

Mi vuoi,

ancora,

alle labbra,

mi allunghi

mi affoghi

nell’acqua: che credi, che io nuoti?

Mi sforzo di piacerti.

Ti piaccio anche così

meno intenso

più annacquato?

Che strazio

per me,

più tempo per te. Per assaporarmi meglio.

Io resto

quel poco di felicità

calda

che ti aiuta a rifiorire al mattino.

L'autore

Verusca Costenaro

Verusca Costenaro, veneta di origine, laurea in Lingue e Letterature Straniere (Università Ca’ Foscari Venezia) dottorato in Linguistica Inglese e Master in Studi Interculturali, (Università degli Studi di Padova), vive e lavora a Firenze. Ha pubblicato La misura che non si colma (LunaNera, 2013), la plaquette Senza il sogno e con la pazienza (Le Murate, 2017) e Sofia ha gli occhi (Interno Poesia, 2018). Sue poesie hanno ottenuto menzione speciale al Festival DialogArti, al Premio Letterario San Domenichino, al Premio Internazionale di Poesia Leopold Sedar Senghor e al Premio di Poesia e Prosa Lorenzo Montano. Come traduttrice ha curato la raccolta Canto Mediterraneo di Nathalie Handal (Ronzani, 2018). Instancabile promotrice culturale, organizza eventi di poesia in una residenza per anziani alla periferia di Firenze, e scrive sul suo blog-rivista www.biocaffeina.it

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