Racconti e poesie

Zargo

julio monteiro martins

Uffa ! Ma perchè non posso portare a scuola i fumetti di Mandrake e Guerre Stellari ? Tanto è inutile…Anche quando non lo faccio, rimango seduto al banchino, fermo e zittino, fissando negli occhi la maestra, perchè pensi che sto attento, mentre invece immagino un sacco di cose che Mandrake potrebbe fare e anch’io se fossi un mago come lui.
Ma io non sono un mago. Cioè, non proprio quando le persone mi guardano. Certe volte mi chiudo quì in camera, per studiare, e invece di studiare mi metto a fare delle magie. La mia stanza diventa la Cometa, che è una nave spaziale che ho inventato io, e viaggio per lo spazio a dar la caccia ai dartes, che sono i banditi cosmici che ho inventato. Mi siedo quì in cima al letto a castello e aspetto che appaiano le navi dei dartes, allora schiaccio il bottone del mio super raggio laser, e le abbatto una ad una, per proteggere gli abitanti pacifici della galassia Zargo.
Mi sono inventato i dartes e la Cometa una volta che mamma trovò un sacco di fumetti nello zaino, proprio quando stavo per andare a scuola, li strappò e me li buttò via tutti. Due non li avevo neppure letti. Allora mi arrabbiai tantissimo e andai a scuola pensando un mucchio di cose. Stavo in classe immaginando che i miei compagni erano la popolazione della galassia Zargo, e che la Cometa era il mio banchino, là in fondo, e che la maestra Cinzia era una darte. Ogni volta che lei si girava verso la lavagna, la centravo con il mirino e le lanciavo addosso un raggio di luce azzurro, il super raggio laser, disintegrandola in mille colori. Quando si girava di nuovo verso di noi, era già un’altra nave dei dartes.
Papà mi ha detto che non sono più figlio suo, e che sono un buono a nulla. Si vergogna di me perchè non prendo i voti come vuole lui a scuola, e già sto ripetendo per la terza volta la quarta elementare. Lui dice che mio fratello sì che è intelligente, che vincerà, e che io non sarò mai nessuno. Tu sarai una cacatina di gallina, mi dice. Ma non sa che con le mie magie vinco sempre i miei nemici, ed io so, soltanto io però, che se smetto di combattere i dartes, loro domineranno la galassia Zargo e finiranno per arrivare quì sulla Terra, e mio padre e mio fratello finiranno schiavi dei dartes per il resto della loro vita. Così io sto compiendo la mia missione segreta.
Vedi, a volte penso che dovrei lasciare che i dartes liquidassero i miei compagni di classe, perchè a volte mi fanno perdere la pazienza, mi chiamano asino, ripetente e dicono che ho una bolla di idrogeno al posto del cervello e che da un momento all’altro esploderò come un reattore difettoso, solo perchè non so rispondere alle domande della maestra Cinzia di matematica, geografia e tutte le altre materie. E quella terribile darte ha la mania di chiedere tutto a me. Allora io rispondo sempre: non lo so proprio, signorina maestra. E loro ridono, mi tirano palline di carta nelle orecchie e mi prendono in giro. A volte torno da ricreazione e mi siedo al banchino su un chewingum che loro hanno messo. Mamma si arrabbia tantissimo quando vede i pantaloni tutti appiccicosi e dice che sono un demente perchè mi siedo sulle porcherie e prendo insufficiente, mediocre o molto mediocre nei compiti in classe. Un giorno farò una magia così grande da disintegrare la scuola con tutti dentro, come è successo al pianeta Kripton. Io sono molto potente. Ma solo io e la mia tartaruga nucleare Maghella lo sappiamo.
Maghella è come me. Quando la gente la guarda, è una tartaruga normale come tutte le altre, cammina piano e mangia la cacca. Ma quando è al mio fianco nella Cometa, mi aiuta a intercettare la posizione dei dartes, girando la testa verso il punto dove stanno per arrivare le navi. La corrazza di Maghella riceve energia dal sole e la trasforma in energia nucleare, che alimenta le turbine della Cometa. Quando entriamo in una zona di gravità neutra o passiamo attraverso una nube di meteoriti, capovolgo Maghella, e la Cometa rimane con energia negativa, che forma uno scudo invisibile attorno a lei. Poi, quando il pericolo è passato, volto di nuovo Maghella e continuo il viaggio.
Da tempo ormai papà ha chiuso a chiave la televisione in camera sua. Mi ha detto che non la potevo più vedere, neanche i cartoni animati, perchè ha detto che la televisione mi stava facendo diventare idiota, rincretinire, ed era colpa sua se io non mi concentravo più negli studi. Mi ha detto che Maghella aveva una testa molto meglio della mia. Beh, che mi frega. La mia testa sarà pure di un buono a nulla, ma è mia e a me piace così. La maestra Cinzia ha detto la stessa cosa alla mamma durante il ricevimento della scorsa settimana. Ha detto che aveva dato alla classe un tema dal titolo “La mia casa”, e che io avevo scritto solo stupidaggini su una nave spaziale strana, una tartaruga nucleare stramba, una galassia di pazzi chiamata Zargo, e che anch’io non ero del tutto normale. Ha mostrato il compito alla mamma e poi le ha detto che ero malato di mente. Mamma ha pianto tanto, tanto davvero. Diceva che ero un disastro, un fallimento, che ne so, e che anche lei lo era perchè non aveva saputo educarmi perbene. Ad un certo punto ha detto persino che era meglio morire piuttosto che sentire tutto quel dispiacere che le davo.
Anche la mamma si vergogna di me. Abbassa la testa ogni volta che incontra la mamma di un mio vecchio compagno che è stato promosso. Pensa che sfottano anche lei, dicendo che ha una bolla di idrogeno al posto del cervello. Io ne dubito. Qualche giorno fa non sono andato a scuola perchè avevo l’influenza con la febbre. Lei si è seduta accanto a me, nel letto, e mi ha chiesto quasi piangendo di studiare, perchè il mondo era una grande competizione e io mi dovevo preparare per competere con gli altri, altrimenti sarei stato un fallito in futuro. Ho detto di sì, che promettevo di studiare sul serio, per competere, ma dentro di me pensavo che sto sempre competendo con i terribili dartes e vinco sempre, perchè io e Maghella siamo invincibili e ho pensato che era una grande stupidaggine tutta quella storia sul futuro.
Ieri mi hanno consegnato la pagella del quadrimestre e l’ho nascosta per non fargliela vedere. Ma è inutile nasconderla, perchè posso entrare in classe lunedì solo se la pagella è firmata…Allora mi tocca farla vedere a qualcuno per forza? Ma no, non lo farò. Senti, ho fatto i calcoli, anche se in geografia e inglese prendessi sufficiente fino alla fine dell’anno, non ce la farei lo stesso a passare. Perchè farla vedere allora. Io sono un mago. Posso viaggiare molto lontano, dove voglio. Papà mi ha detto ieri, senza nessun motivo, che quando diventerò grande sarò una nullità. Ma io non voglio diventare una nullità, così ho deciso di non crescere più. Per questo nessuno sa che mi sono chiuso quì con Maghella, e invece di studiare e faticare per nulla, ho preso una bottiglia da un litro di coca-cola e un tubetto intero di quelle pasticche che la mamma prende per dormire e l’ho ingollato tutto. Più di venti. Comincio già a avere sonno e voglia di vomitare. Ma ancora posso guidare la Cometa. Sto decollando. Le luci del pannello di controllo mi avvisano che sono già entrato nello spazio della galassia Zargo. La mia tartaruga nucleare è al mio fianco, attenta a qualsiasi attacco dei dartes. Sono intontito, mi gira la testa. Penso che sto entrando in una fascia di radiazione cosmica. Maghella mi avverte che posso morire. Ma noi non moriremo, Maghella. Cambieremo soltanto stella …

L'autore

Raffaele Taddeo

E’ nato a Molfetta (Bari) l’8 giugno 1941. Laureatosi in Materie Letterarie presso l’Università Cattolica di Milano, città in cui oggi risiede, ha insegnato italiano e storia negli Istituti tecnici fin dal 1978. Dal 1972 al 1978 ha svolto la mansione di “consulente didattico per la costruzione dei Centri scolatici Onnicomprensivi” presso il CISEM (Centro per l’Innovazione Educativa di Milano). Con la citata Istituzione è stato coautore di tre pubblicazioni: Primi lineamenti di progetto per una scuola media secondaria superiore quinquennale (1973), Tappe significative della legislazione sulla sperimentazione sella Scuola Media Superiore (1976), La sperimentazione nella scuola media superiore in Italia:1970/1975. Nell’anno 1984 è stato eletto vicepresidente del Distretto scolastico ’80, carica che manterrà sino al 1990. Verso la metà degli anni ’80, in occasione dell’avvio dei nuovi programmi della scuola elementare, ha coordinato la stesura e la pubblicazione del volumetto una scuola che cambia. Dal 1985 al 1990 è stato Consigliere nel Consiglio di Zona 7 del Comune di Milano. Nel 1991 ha fondato, in collaborazione con alcuni amici del territorio Dergano-Bovisa del comune di Milano, il Centro Culturale Multietnico La Tenda, di cui ad oggi è Presidente. Nel 1994 ha pubblicatp per il CRES insieme a Donatella Calati il quaderno Narrativa Nascente – Tre romanzi della più recente immigrazione. Nel 1999 in collaborazioone con Alberto Ibba ha curato il testo La lingua strappata, edizione Leoncavallo. Nel 2006 è uscito il suo volume Letteratura Nascente – Letteratura italiana della migrazione, autori e poetiche. Nel 2006 con Paolo Cavagna ha curato il libro per ragazzi "Il carro di Pickipò", ediesse edizioni. Nel 2010 ha pubblicato per l’edizione Besa "La ferita di Odisseo – il “ritorno” nella letteratura italiana della migrazione".
In e-book è pubblicato "Anatomia di uno scrutinio", Nel 2018 è stato pubblicato il suo romanzo "La strega di Lezzeno", nello stesso anno ha curato con Matteo Andreone l'antologia di racconti "Pubblichiamoli a casa loro". Nel 2019 è stato pubblicato l'altro romanzo "Il terrorista".

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