Il fiume cresce, all’inizio nemmeno lo vedi, da quanto sei assonnato,
strofinandoti gli occhi come un ebete neonato amniotico,
ma il fiume cresce. È inevitabile, è solo questione di tempo.
Puoi giocare, fumare, comprare tute da lavoro e cravatte di seta,
ma non serve a niente, presto verrà tutto distrutto,
i tuoi metodi e i tuoi progetti ridotti a poco più di niente
Il mare si trasforma in sangue, il mare diventa un mare di sangue,
e le rivoluzioni e le rivolte provocano il passaggio di sangue
pesci e delfini si contorcono febbrilmente nelle reti di sangue
Ti succederà qualcosa, qualcosa ti succederà per ingannarti,
per intrappolarti, per avvelenarti con il desiderio fatale
con le domande inesaudite dei diseredati.
Fin qui siamo arrivati. Oltre non ci fanno andare?
No, è crollato un macigno e il sentiero è bloccato
Il treno è uscito dai binari, i ragazzi dal seminato
Il cartello dice nessuna uscita, qui solo insetti e zanzare
Nel giardino pieno di erbacce prolificano le impurità degli uomini,
e tutto lentamente precipita nel crogiolo di ciò che prima fu,
vacuum d’ora innanzi.
Traduzione di Sylvia Zanotto
